Se ne va Franco Marini, il “lupo marsicano” con la Dc nel cuore
Roma, 9 feb. (askanews) – Franco Marini, detto “il lupo marsicano”, nacque nel 1933 in un piccolo paese in provincia dell’Aquila, San Pio delle Camere. Laureato in giurisprudenza, Marini si iscrisse giovanissimo alla Democrazia cristiana e dopo il servizio militare come ufficiale degli alpini iniziò a lavorare nella Cisl, dove una lunga carriera all’ombra di Giulio Pastore lo portò fino al vertice. Nel 1991 aveva ereditato da Carlo Donat Cattin la corrente della sinistra Dc, passando dalla segreteria del sindacato al governo Andreotti che lo volle ministro del Lavoro. Nel 1992 era entrato in Parlamento e aveva seguito la Dc nella sua trasformazione in Partito Popolare Italiano, del quale era diventato segretario nel 1997. Nel 1999 venne eletto al Parlamento europeo e nel 2002 diventò responsabile organizzativo della Margherita che confluisce nel Pd. Eletto senatore alle elezioni del 2006, ascese alla presidenza del Senato. Nel 2013 la candidatura di Franco Marini alla presidenza della Repubblica fu sostenuta dal Pd, dal Pdl dalla Lega e da Scelta Civica, ma spaccò il centrosinistra, con il rifiuto di Matteo Renzi e anche della sinistra di Sel. Al momento del voto in aula l’ex sindacalista della Cisl raccoglierà solo 521 voti sui 672 necessari. Oggi, il cordoglio unanime del mondo politico per uno dei protagonisti della politica italiana della Seconda Repubblica.
(Testo e video Askanews)