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Caro Grillo, si fa presto a dire green. I dubbi della tedesca Geese (Verdi)

Beppe Grillo, co-founder of the Five Star Movement

Alexandra Geese, eurodeputata dei Verdi tedeschi, non crede all’ecologismo di Grillo: “Cerca di utilizzare la nostra immagine per coprire il fatto che il M5S in oltre due anni al governo non abbia fatto molto”

Prima l’ambiente, un ritorno alle origini per Beppe Grillo? In questi giorni complicati per il Movimento 5 stelle che porteranno (nonostante la grana Rousseau) alla nascita di un governo guidato da Mario Draghi, si è acceso il dibattito su quanto è verde la formazione grillina. Parlando con il Manifesto, Marco Morosini, docente di politica ambientale al Politecnico di Zurigo, già autore e ghost writer del Grillo ambientalista dei primi anni Novanta, si è detto convinto che di origine grillina “ce n’é è una sola”: quella “al 100% social-ecologista”.

Non tutti concordano. Secondo Alexandra Geese, europarlamentare tedesca eletta con i Verdi, quelli grillini sono soltanto tentativi di greenwashing. “I principi e valori dei Verdi tedeschi sono lontanissimi da tutto ciò che rappresenta Beppe Grillo. Stato di diritto, partecipazione vera, rifugiati, Europa – un abisso”, ha scritto su Twitter commentando un articolo del Foglio che raccontava gli elogi di Draghi da parte dell’“Elevato” a 5 stelle e le sue speranze per la nascita di un ministero della Transizione ecologica.

Al suo cinguettio ha risposto, sempre su Twitter, Fabio Massimo Castaldo, esponente di spicco del Movimento 5 stelle al Parlamento europeo di cui è vicepresidente. “Non fai altro che seminare discordia e provocazioni”, ha scritto alla collega tedesca. “L’obiettivo tanto agognato lo avete raggiunto, al posto di dare lezioni almeno la decenza di tacere sarebbe opportuna”.

Quale obiettivo? Spaccare la delegazione del Movimento 5 stelle, visto che a dicembre quattro dei 14 eletti (Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato, Ignazio Corrao ed Eleonora Evi) sono andati a rafforzare la pattuglia dei Verdi pur senza mettere a rischio la leadership tedesca del gruppo.

Raggiunta telefonicamente da Formiche.net l’eurodeputata Geese preferisce non rispondere al tweet del collega Castaldo, limitandosi a parlare di “polemiche gratuite” e di “stile inaccettabile” visto quell’invito a tacere.

Il Grillo negli anni Novanta? “Fantastico”, dice in perfetto italiano. “Ricordo bene il suo spettacolo con la macchina a idrogeno”. Che cos’è cambiato? Puntando il dito contro il “metodo Casaleggio”, Greese risponde: “Mi sembra che Grillo stia cercando di utilizzare l’immagine molto positiva dei Verdi tedeschi, un partito serio e rispettato che si spera possa andare al governo con ruolo molto importante dopo le elezioni di settembre, per coprire il fatto che il Movimento 5 Stelle in oltre due anni al governo non abbia fatto molto”.

All’incirca nello stesso periodo, i Verdi tedeschi sono riusciti a raddoppiare le loro percentuali nei sondaggi superando l’Spd come seconda forza politica in Germania. “Quelle istanze per cui noi abbiamo sempre lottato dagli anni Ottanta sono diventate centrali”, spiega Geese. “Grazie anche ai giovani di Fridays For Future che sono scesi nelle piazze di tutto il mondo e alle evidenze scientifiche che hanno sempre più risalto sui media, il cambiamento climatico è, che rappresenta la minaccia più grave che dobbiamo affrontare in questo momento, è in cima all’agenda politica”.

Ma, a differenza del Movimento 5 stelle, i Verdi tedeschi “hanno sempre governato, anche a livello di lander, dando risposte all’emergenza climatica”, continua l’europarlamentare. “E gli elettori danno credito a chi negli anni ha dato sì voce alle loro istanze ma ha offerto loro delle soluzioni”.

Attenzione però. “I verdi tedeschi non sono solo ambientalismo”, continua. “Nascono da diversi movimenti, con valori molto importanti: il rispetto dei diritti umani umani, assolutamente non compatibile con alcune affermazioni passate di Grillo sui rifugiati; il femminismo, basti pensare che almeno il 50% di tutti gli organi del nostro partito è ‘rosa’; l’idea di democrazia di una vera democrazia dal basso, altro che il metodo Casaleggio con Rousseau e il sistema del Movimento 5 stelle che va dall’alto al basso”.

Se i pentastellati si sono convertiti all’europeismo, i Verdi negli anni hanno ridisegnato diverse delle loro linee rosse, come raccontavamo nei giorni scorsi su Formiche.net. Il caso più clamoroso è datato 1999, quando sostennero l’intervento militare della Nato in Kosovo.

In queste settimane, invece, i Verdi discutono sul nucleare Nato, un test in vista dalla possibilità di andare al governo con la Cdu/Csu. Secondo Geese “c’è stata sicuramente sicuramente una maturazione, ma c’è anche un diverso contesto internazionale. Negli anni Ottanta il movimento per la pace contro la spirale di armamenti è stato una delle anime dei Verdi. Oggi, però, la situazione globale internazionale è molto cambiata: possiamo adeguarci ad alcune posizioni ma rimaniamo sempre a favore, per esempio, di controlli molto stringenti sull’export armi”, conclude.



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