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Il nuovo National Security Council secondo Biden. Ecco le novità

Di Lorenzo Mesini e Alessandro Strozzi
biden

Due memorandum della Casa Bianca svelano la nuova dottrina Biden per il National Security Council, il più alto organo della sicurezza Usa. Digitale e cybersecurity i principali focus. E nasce una nuova sezione per l'”engagement” che lavorerà (anche) con l’Italia. L’approfondimento di Lorenzo Mesini e Alessandro Strozzi

Il National Security Council (Nsc) è l’organismo che sin dal 1947 assiste il Presidente degli Stati Uniti d’America (Potus) in materia di sicurezza nazionale. L’Nsc è un organo collegiale alle dirette dipendenze del Potus, al quale riferisce per il tramite della figura del National Security Advisor (Nsa).

È consuetudine che ad inizio mandato ogni presidente pubblichi una serie di memorandum che vanno a determinare la strategia generale del National Security Council, nonché l’organizzazione interna dei suoi lavori.

In data 4 febbraio il presidente Joe Biden, a sole due settimane del suo insediamento, ha firmato due memorandum. Il primo si occupa di definire la visione strategica che dovrà guidare l’operato del Nsc (“Memorandum on Revitalizing America’s Foreign Policy and National Security Workforce, Institutions, and Partnerships”); il secondo definisce la struttura organizzativa del Nsc (“Memorandum on Renewing the National Security Council System”).

Entrambi i documenti ricordano che la sicurezza nazionale è essenziale per assicurare la prosperità e i valori degli Stati Uniti, in patria e nel mondo.

LA VISIONE – IL PRIMO MEMORANDUM

La complessità delle sfide che gli Stati Uniti devono affrontare richiede una rivitalizzazione (“revitalisation”) della politica estera americana, delle sue istituzioni e dei suoi addetti.

Durante l’amministrazione Trump e la pandemia da Covid-19 la coesione sociale americana è stata messa a dura prova: entrambi i documenti pongono l’accento sulla necessità di ristabilire la fiducia tra il governo federale ed i cittadini, assicurando un elevato livello di inclusione. In tal senso, la prima sezione del documento identifica sei valori chiave: integrità, trasparenza, diversità e inclusione, modernizzazione, spirito di servizio, accountability.

La tecnologia è indicata quale principale fattore che altera gli scenari di sicurezza globale. La struttura e la strategia del Nsc devono quindi adattarsi alle nuove sfide tecnologiche, per garantire la supremazia degli Stati Uniti. Si rileva quindi la necessità di ammodernare i processi, gli strumenti e le competenze dei funzionari coinvolti.

Il memorandum procede focalizzandosi sul potenziamento del capitale umano al servizio della sicurezza nazionale. Biden ritiene necessarie nuove modalità, efficaci ed efficienti, per reclutare nuovi funzionari, specialmente per colmare le lacune nei settori ad alta tecnologia ed innovazione, prevedendo un percorso di continuo aggiornamento tecnico e professionale.

In particolare la terza sezione dispone la costituzione, all’interno del Nsc, di un “Interagency Working Group” (Iwg) – presieduto dal Principal Deputy National Security Advisor – con funzioni di indirizzo ai dipartimenti governativi, in materia di aggiornamento, formazione e reclutamento di funzionari nei settori tecnologici critici. Tra le diverse raccomandazioni emerge la proposta di costituire un consorzio per l’educazione alla sicurezza nazionale, per rafforzare lo sviluppo delle competenze ed abilità richieste per rispondere alle minacce attuali.

Per l’Italia, quale Paese alleato, la quinta sezione è di notevole interesse. Pur riconoscendo il valore delle alleanze tradizionali, la nuova amministrazione è consapevole del fatto che gli Stati Uniti non possano più affrontare da soli i problemi più urgenti del presente.

I cambiamenti tecnologici, sociali e geopolitici, vedono la crescente presenza di attori non statuali (metropoli, grandi aziende, movimenti sociali…) che gli Stati Uniti devono coinvolgere nel processo di policy making di sicurezza nazionale e politica estera.

A tal fine, viene creata all’interno del Nsc una direzione specifica per i partenariati e l’engagement globale, diretta dal Senior Director for Partnerships and Global Engagement. Le agenzie governative sono invitate a dialogare, secondo un metodo rotativo, con partner quali rappresentanti di governi statali e locali, istituzioni accademiche e di ricerca, senza dimenticare settore privato, Ong e società civile.

L’ottava sezione continua uno dei punti centrali dell’agenda di Biden: “una politica estera per la classe media”. Gli obiettivi della politica estera americana devono promuovere il successo dei suoi cittadini sulla scena economica globale, così come negli Stati Uniti. A tal fine saranno favorite le interazioni con la società civile, che consentano di formulare policies adeguate agli interessi della classe media americana.

Una è la parola chiave che riassume la visione del memorandum: mobilitazione (“mobilization”). Le nuove sfide globali richiedono una mobilitazione generale, senza precedenti in tempo di pace, delle risorse tecnologiche, umane ed organizzative di tutto il Paese.

At home and Around the World […] Lean forward, not shrink back”.

L’ORGANIZZAZIONE – IL SECONDO MEMORANDUM

Il secondo memorandum delinea, come anticipato, la nuova struttura organizzativa del Nsc.

Il Nsc si articola su tre livelli gerarchici: la Principal Committee (PC), la Deputy Committee (DC) e le Interagency Policy Committees (IPC). Sotto tale profilo, la sua struttura risulta sostanzialmente invariata rispetto alla precedente.

La PC si riunisce regolarmente e su richiesta del NSA. Tra i membri della PC si annoverano tutti i principali membri dell’amministrazione, tra cui: Presidente, Vice-Presidente, Segretario di Stato, Segretario del Tesoro, Segretario della Difesa e Segretario dell’Energia.

In aggiunta, tra i membri devono essere inclusi l’Attorney General, il segretario della Homeland Security, il rappresentante degli Stati Uniti d’America presso le Nazioni Unite, Capo di Gabinetto del Presidente, Nsa, Direttore per la politica scientifica e tecnologica (direttore dell’Ostop) e l’amministratore Usaid. Il Direttore dell’Intelligence Nazionale e il Capo degli Stati Maggiori Congiunti e il Direttore della Cia partecipano in qualità di consulenti.

La DC monitora le collaborazione tra dipartimenti ed agenzie e dedica particolare attenzione alla pianificazione strategica e alla pianificazione di policy. Presiede i lavori della DC il Principal Deputy National Security Advisor.

La gestione dello sviluppo e dell’attuazione delle politiche di sicurezza nazionale da parte di dipartimenti ed agenzie spetta alle IPC: commissioni specifiche che forniscono analisi da sottoporre all’esame di DC, e in secondo luogo di PC.

I PROTAGONISTI DEL NATIONAL SECURITY COUNCIL DI BIDEN

  • Jake Sullivan, National Security Advisor, Carnegie Endowment, National Security Action
  • Ariana Berengaut, Senior Advisor to the National Security Advisor, Penn Biden Center
  • Anne Neuberger, Deputy National Security Advisor
  • Jon Finer, Principal Deputy National Security Advisor, Rhodes Scholars, Luce Foundation
  • Ella Lipin, Senior Advisor to the Principal Deputy National Security Advisor, CFR, New America
  • Nancy Mceldowney, National Security Advisor to the Vice President, National Security Action, Diplomatic Studies Foundation
  • Curtis Ried, Senior Director for Multilateral Affairs
  • Tanya Bradshen, Senior Director for Partnerships and Global Engagement
  • Juan Gonzalez, Senior Director for Western Hemisphere, Penn Biden Center
  • Laura Rosenberg, Senior Director for China, German Marshall Fund, CFR
  • Amanda Sloat, Senior Director for Europe, Brookings

 

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