L’espertissimo Enrico Giovannini vanta un curriculum denso di posizioni chiave nei più importanti congressi internazionali. La sua sensibilità ambientalista e le credenziali impressionanti hanno guidato Mario Draghi a sceglierlo per un dicastero così importante per la transizione ecologica
Nato a Roma nel 1957, Enrico Giovannini si laurea nel 1981 in Economia e Commercio presso La Sapienza (Università degli Studi di Roma). L’anno successivo inizia a lavorare come ricercatore all’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e vi rimane fino al 2000 – escludendo un triennio all’Istitito Nazionale per lo Studio della Congiuntura (ISCO) – assumendone la direzione del Dipartimento delle statistiche economiche nel ’97.
In quegli anni si occupa di econometria e sviluppo dell’Italia, curando la prima edizione del Rapporto Annuale sullo stato del Paese e contribuendo allo studio per l’avvio dell’Unione Monetaria Europea. È membro di numerosi comitati scientifici di istituzioni di ricerca italiane, tra cui la Società Italiana di Statistica, il Centro Interuniversitario di Econometria, il Comitato strategico per l’introduzione dell’Euro in Italia e la Fondazione Mattei.
Nel 2001 diventa Chief Statistician e Director of Statistics dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) a Parigi ed è responsabile di una riforma complessiva del sistema statistico dell’organizzazione, i cui componenti sono utilizzati anche da ONU, FMI e UNESCO. Nel 2004 lancia il Global Project on Measuring the Progress of Societies in collaborazione con la Commissione europea, la Banca Mondiale e le Nazioni Unite, studiando l’evoluzione del benessere di una società.
Lascia l’OCSE nel 2009 per diventare il presidente di ISTAT, carica che ricoprirà fino al 2013. Cura la crescita dell’Istituto e fonda la Scuola Superiore di Statistica, promuovendo la collaborazione tra enti di ricerca, istituzioni accademiche, pubblici e privati, Terzo Settore, soggetti nazionali e internazionali.
Nel 2011 lavora anche per il governo di Silvio Berlusconi per contrastare l’evasione fiscale e studiare il taglio dei costi della politica. Fa parte di un pool di esperti per indicare al Paese la via per uscire dalla crisi economica nel 2013, su nomina del Presidente Giorgio Napolitano. Copre anche la carica di ministro del lavoro durante il governo di Enrico Letta (2013-2014).
Nello stesso anno diventa presidente della Conferenza degli statistici europei presso l’ONU e guida il progetto International Comparison Programme della Banca Mondiale per calcolare le parità dei poteri d’acquisto globali. Le due cariche sono solo la punta dell’iceberg, in quanto Giovannini lavora anche in svariate organizzazioni, tra cui World Economic Forum.
Dal 2014 insegna statistica all’università di Tor Vergata e sviluppo sostenibile alla LUISS. Collabora con la School of European Political Economy, il Centre for European Policy Studies, e il Joint Research Centre della Commissione Europea. Quell’anno viene anche insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica e nominato dal Segretario dell’ONU Ban Ki-moon a capo dell’Independent Expert Advisory Group on the Data Revolution for Sustainable Development.
Nel 2016 co-fonda l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. L’altissimo profilo e la sensibilità ambientale hanno certamente influito nella scelta del premier Mario Draghi di metterlo a capo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, area chiave per la transizione sostenibile.