Israele spedirà 100.000 dosi Moderna a una ventina di Paesi. Tra questi San Marino, che ha appena ricevuto anche il siero russo, e Mauritania, con cui lo Stato ebraico non ha rapporti diplomatici. Inizialmente i giornali locali citavano anche l’Italia, ma era un errore
Ieri a San Marino sono arrivate le prime dosi del vaccino russo Sputnik V. E presto arriveranno, via Israele, anche quelle del siero sviluppato da Moderna. Infatti, la Serenissima Repubblica figura nell’elenco dei Paesi a cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di spedire alcune migliaia di dosi.
“Alla luce del successo della campagna vaccinale in Israele, abbiamo ricevuto molte richieste di assistenza nella fornitura di vaccini”, si legge in una nota diffusa dal primo ministro. “Israele non produce i vaccini e le dosi ordinate sono destinate all’inoculazione della nostra popolazione. Tuttavia, nell’ultimo mese, si è accumulata una quota limitata di dosi in eccesso e quindi si è deciso di assistere con una quantità simbolica il personale medico dell’Autorità palestinese e alcuni Paesi che si sono rivolti a noi”.
Il capo dell’esecutivo israeliano, che in questi mesi ha guidato la campagna vaccinale in prima persona (spesso anche lasciando all’oscuro di alcune scelte i suoi ministri), si è trovato costretto a rilasciare alcune dichiarazioni dopo indiscrezioni di stampa che parlavano di “scambi per il sostegno diplomatico”. Per l’emittente pubblica Kan sono 19 i Paesi che riceveranno le circa 100.000 dosi di vaccino Moderna da Israele. Per la radio militare, invece, sono 20. Tra questi ci sono Cipro, Ungheria, Guatemala, Repubblica Ceca, Maldive, San Marino, Etiopia, Ciad, Kenya, Uganda, Guinea e anche la Mauritania, che non ha legami diplomatici con Israele.
Inizialmente nelle liste sembrava aver trovato spazio anche l’Italia (come riporta questo articolo del Times of Israel). Ma, come risulta a Formiche.net, si è trattato di un errore. E lo conferma il fatto che negli articoli pubblicati successivamente (come questo) il nostro Paese non figura più.
Nei giorni scorsi Israele aveva acquistato dosi del vaccino russo per spedirlo in Siria come parte di una trattativa per la liberazione di una cittadina israeliana detenuta nelle carceri di Bashar Al Assad.
Era la dimostrazione della potenza del vaccino come arma diplomatica. Nelle ultime ore è arrivata l’ennesima conferma.