Alexandra Ocasio-Cortez racconta l’assalto a Capitol Hill: “Cercavano me”
Milano, 2 feb. (askanews) – In un lungo ed emozionato monologo su Instagram, la 31enne deputata democratica Alexandra Ocasio-Cortez ha raccontato cosa le è successo durante l’assalto dei sostenitori di Trump a Capitol Hill il 6 gennaio. Le ore nascosta al buio, la fuga per i corridoi, mentre si rendeva conto che gli assalitori cercavano proprio lei.
“Dov’è lei?” urlava uno degli assalitori entrato nel suo ufficio dopo aver dato alcuni violenti colpi alla porta, che le hanno dato il tempo di nascondersi in bagno.
“Ho pensato che stavo per morire” dice mentre spiega che ha deciso di raccontare i dettagli per rispondere a chi continua a dire che bisogna lasciarsi alle spalle la vicenda, andare avanti. Una frase tipica di “chi commette abusi” dice Ocasio-Cortez, che per la prima volta dichiara pubblicamente di esserne stata vittima in passato.
“Sono una sopravvissuta ad una aggressione sessuale e non l’ho detto a molte persone nella mia vita, quando subiamo dei traumi si sommano uno all’altro”.
Poi la fuga dal suo ufficio, senza la protezione di nessun agente, fino a quello di un’altra deputata Katie Porter. Lì sono rimaste per ore al buio e in silenzio, fino all’intervento della guardia nazionale.
Dal 6 gennaio ad oggi racconti, dettagli, indagini e arresti stanno contribuendo a dare un quadro più chiaro di quanto accaduto. Di come una manifestazione si sia trasformata in un assalto con morti e feriti, un assalto che secondo le prove raccolte dall’Fbi, come richiami alle armi e mappe del luogo postati in guppi di estremisti, a partire dai Proud Boys, sembra sempre più coordinato e programmato, fin da novembre.
(Testo e video Askanews)