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I tre nodi del Fisco, in primis non solo Irpef. Le richieste di Confindustria

Di Laura Ciarti

Emanuele Orsini, vicepresidente per il Credito, la Finanza e il Fisco di Confindustria, è stato audito oggi presso le Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato. Ecco tutti i temi del dibattito

Serve una riforma complessiva, non solo dell’Irpef. Confindustria, per bocca del suo vicepresidente per il Credito, la Finanza e il Fisco, Emanuele Orsini, audito presso le Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato, sul Fisco chiede un’azione a tutto tondo, e nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario spiega che l’Italia ha seriamente bisogno di un progetto di riforma che sciolga tre nodi: la portata dell’azione riformatrice, che deve essere “l’intero sistema fiscale, e non solo l’Irpef, che ha bisogno di una riforma”, tempistiche e modalità adeguate di intervento, perché “ci vuole tempo, le riforme non si fanno con la decretazione d’urgenza”, e terzo il tema delle risorse e del loro reperimento.

Parliamo oggi in media di 2 miliardi l’anno nel 2022 e nel 2023. Troppo poco per Confindustria: “Recuperare risorse dall’evasione va bene, ma non offre garanzie”. Serve piuttosto rimodulare il prelievo nelle imposte e tra le imposte del sistema fiscale. Anche perché, per Orsini, “oggi l’Irpef, l’imposta principale del nostro ordinamento, sembra uscita dal bisturi del Dr. Frankenstein: parti estranee e incoerenti, tenute l’una all’altra solo dal filo ideale di tassare il reddito personale”. È tempo di cambiare.

 

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