Papa Francesco ha parlato della sua salute. Dell’operazione al polmone, degli incontri con una psicologa, e del fatto che non intende tornare in Argentina. Perché il destino di un pontefice si compie a Roma, tra le mura di San Pietro. Il commento della vaticanista Maria Antonietta Calabrò
Sorprendente Francesco, anche quando si tratta di un argomento finora tabù, quello della salute dei Papi, che per secoli e’ stato uno degli arcana imperii più’ gelosamente protetti.
Qualcuno si ricorderà che quando la candidatura dell’allora cardinale di Buenos Aires cominciava a prendere quota nelle Congregazioni generali che precedettero il Conclave che lo elesse successore di Pietro, i rumors del “partito” a lui contrario puntarono i riflettori sul suo stato di salute, sul fatto che addirittura gli mancasse un polmone, condizione che ne avrebbe fatto un candidato debole per succedere a Ratzinger che aveva appena rinunciato per l’ indebolirsi delle forze dovute all’età.
Appena un anno dopo, nel 2014, dopo un’intervista al direttore del Corriere della Sera, in cui Francesco aveva affermato che Benedetto è stato il primo Papa emerito, ma forse non l’unico, subito avevano cominciato a circolare voci (magari interessate a motivo delle incombenti riforme finanziarie vaticane) sul fatto che il Papa si sarebbe ritirato anche lui, e per “certo” sarebbe rimasto in Argentina, al termine di un viaggio apostolico nel suo paese natale.
Gli anni trascorsi hanno smentito questi rumors, uno dopo l’ altro. E adesso li smentisce Francesco stesso in un’ intervista (che risale a due anni fa) per un libro scritto da un giornalista medico la cui pubblicazione è stata lanciata oggi dalla quotidiano argentino La Nacion, e rilanciata da Vaticannews. Quindi con tutti i crismi dell’ufficialità.
Il polmone – ricorda Francesco – non fu tolto tutto, ma una operazione ne asportò una porzione apicale con delle cisti, si rigenerò, e a motivo di questo, Bergoglio non ha mai avuto problemi nelle sue attività. Aggiunge che non si è mai sottoposto a psicoanalisi, ma più semplicemente per sei mesi ha trovato supporto in un colloquio settimanale con una psicologa in un periodo caratterizzato da pesante stress.
Infine l’affermazione che ha maggiormente colpito tutti. Il fatto che non ha paura della morte e che immagina che quel momento arriverà per lui a Roma. Come Papa in carica o come emerito. Quindi anche Francesco non esclude una sua rinuncia andando avanti con il tempo.
Ma soprattutto quello che colpisce è la definitività: “in Argentina non torno”.
Una tradizione cristiana riguardante San Pietro, basata sugli apocrifi Atti di Pietro (Vercelli Acts XXXV), narra di un presunto incontro, sull’Appia, strada consolare di uscita da Roma, tra il primo Papa che stava abbandonando l’Urbe e Gesù Cristo. Pietro gli chiese: “Quo vadis”? E Cristo rispose che andava lui a Roma, pronto a farsi crocifiggere di nuovo, visto che Pietro abbandonava la città. Pietro comprese e tornò a Roma a compiere il suo destino.
Un Papa, anche emerito, rimane e muore a Roma, “nel recinto di San Pietro”, come aveva detto di sé Benedetto XVI, dopo la rinuncia, tanti anni fa. Adesso, è Francesco che lo annuncia.