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Anche in Germania i partiti bisticciano. Ecco perché

Il nuovo presidente della Cdu, Armin Laschet, sta alzando i toni sia con gli altri partiti di governo (Spd), sia con quelli dell’opposizione, possibili futuri alleati in vista delle elezioni del settembre 2021 (die Grüne). Ecco i motivi delle frizioni e il perché di questa strategia

Per lungo tempo i due grandi partiti della politica tedesca (il partito cristiano-democratico e quello social-democratico) hanno governato insieme senza troppi intoppi. La cosiddetta Große Koalition è andata avanti, spesso arrancando, ma cercando di risolvere i problemi senza troppi proclami. Angela Merkel, nel tempo, è riuscita ad ammorbidire gli attriti ma adesso il cambio di passo nella politica tedesca si fa sentire. Il nuovo leader della Cdu, Armin Laschet, finora grande mediatore politico, sta usando toni diversi da chi lo ha preceduto. E sta destabilizzando non solo l’alleanza con l’Spd ma anche quella che, secondo gli analisti, poteva profilarsi con il partito dei Verdi in occasione delle elezioni del prossimo autunno.

“ARROGANTI E IGNORANTI”

L’ultimo screzio che sta movimentando la maggioranza (formata dalla Cdu e dall’Spd) riguarda Lars Feld, economista di lungo corso e uno dei cinque “saggi” (vengono chiamati così gli esperti) che consigliano il governo. Contro la volontà dell’Unione, la Spd ha impedito a Feld di ricoprire la carica di capo degli Affari economici per la terza volta. Armin Laschet ha risposto senza mezzi termini al ministro delle finanze Olaf Scholz, responsabile dell’esclusione: “Con arroganza e ignoranza nel mezzo della pandemia, il ministro delle finanze Spd impedisce a Lars Feld di continuare a lavorare nel Consiglio degli esperti. La competenza è più importante che mai, soprattutto in tempi di crisi”.

Tweet di Armin Laschet, capo della Cdu
Tweet di Armin Laschet, capo della Cdu

Scholz avrebbe deciso invece di nominare Jens Südekum, economista di Düsseldorf più vicino alle posizioni socialiste. Di norma la nomina di un membro del Consiglio degli esperti termina dopo due mandati e questo è il caso di Feld. Quest’ultimo, al contrario di Südekum, è per un’economia orientata verso i principi del libero mercato e della concorrenza e quindi a sfavore di una grande influenza dello Stato. Feld è il presidente del Consiglio di esperti dal marzo 2020 e membro di quest’ultimo dal marzo del 2011.

GRÜNE E CDU

Ma gli attriti che dividono la Cdu e gli altri partiti non sono finiti qui. Dopo i battibecchi con il principale leader di maggioranza, Laschet nelle ultime ore ha scelto parole poco gradevoli anche per il principale partito di opposizione: die Grüne. Al momento dell’elezione di Laschet a capo della Cdu in molti avevano paventato l’ipotesi  di alleanza governativa tra Cdu e Grüne in occasione delle prossime elezioni di settembre. Laschet ha infatti mostrato più volte visioni di una destra che mantiene uno sguardo a sinistra, posizione di fatto in continuità con quella di Merkel. Ma il presidente del partito ha raggelato l’ipotesi dicendo, nel corso di un’intervista, che i Verdi sono avversari politici della Cdu: “Il risultato elettorale potrebbe naturalmente mostrare che bisogna lavorare con loro, ma non c’è nessun progetto nero-verde, nessuna idea comune per la quale correre insieme. I contrasti sono troppo grandi”.

“DUE PESI E DUE MISURE”

Laschet ha inoltre accusato i Verdi di usare due pesi e due misure a livello regionale e federale. Nel Land Baden-Württemberg, spiega Laschet, il presidente Winfried Kretschmann (Verdi) è stato eletto almeno da una parte della borghesia, quindi meno socialista. “Il programma a livello federale, invece, ha molte idee di sinistra troppo ideologiche di cui ai Verdi che governano i Land non piace parlare”. Il presidente della Cdu lancia un’altra stoccata: “L’espansione dell’energia eolica è più avanti nella NRW (Land da lui guidato) che in quello del Baden-Württemberg, con a capo un governatore dei Verdi. Dobbiamo rispettare l’accordo di Parigi sul clima ma anche parlare di posti di lavoro, di competitività e degli effetti sociali della politica climatica”, ha chiosato Laschet. E poi ha concluso ricordando che è stato grazie alla Cdu che è stata rallentata l’estrazione della lignite, minerale necessario per la produzione di gas, ammoniaca e petrolio sintetico e fortemente inquinante. “I Verdi volevano disboscare la foresta di Hambach. Grazie alla decisione della Cdu quella foresta sarà preservata. I doppi standard dei Verdi mi infastidiscono enormemente”.

La strategia di Laschet è chiara: far sì che alle prossime elezioni la Cdu arrivi il più vicino possibile alla maggioranza assoluta  così che i Verdi possano pesare meno nella composizione del governo. Aprire la strada al partito ambientalista già da adesso vorrebbe dire cedere di più quando ci saranno i negoziati per la formazione del governo.


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