Di populismo sentiamo parlare di continuo e da molto tempo. Commentatori politici, giornalisti, politici e accademici hanno fatto uso ed abuso di questo concetto che, a torto o a ragione, è divenuto più un modo per aggredire l’interlocutore che non una categoria analitica.
Il populismo è un fenomeno con una lunga e controversa storia. Non nasce nel ventennio scorso, bensì tra la prima e seconda metà dell’Ottocento. Le esperienze storiche più importanti sono quelle del People’s Party negli Stati Uniti e del movimento degli intellettuali russi, noto come narodničestvo (la parola narod è popolo in italiano).
Poi, come ogni altro fenomeno sociale e politico, ha conosciuto sviluppi, involuzioni e nuovi slanci. Oggi, infatti, parliamo di populismo contemporaneo per identificare alcuni aspetti peculiari che lo distinugono dal populismo originario.
Si parla di populismo come ideologia, come strategia o logica politica, come mero atteggiamento demagogico ed opportunistico per la ricerca di consenso o di vero e proprio stile politico.
Elementi sempre più centrali per la discussione sul populismo sono la disintermediazione promossa dallo sviluppo tecnologico dei vecchi e nuovi media – per questo alcuni parlano di telepopulismo (vedi Silvio Berlusconi) o di populismo digitale per descrivere l’esperienza del M5S; la centralità, sempre più marcata, della leadership carismatica, nonostante ci si interroghi ancora sul ruolo effettivo che avrebbe il Leader (organizzatore di consenso e masse, o imperfonificazione dell’idea stessa di Popolo?); della capacità di mobilitazione e ri-attivazione della partecipazione civile e politica così come il legame con una critica più o meno feroce al sistema liberale dominante.
La letteratura sul populismo è ormai enorme. La confusione anche. Per cercare di far luce su questo dibattito, interessante e in continuo divenire, ho intervistato Manuel Anselmi, docente di Sociologia politica alla Unitelam Sapienza. Un profilo internazionale, per biografia ed esperienza accademica.
Manuel Anselmi cura per Mondadori – Università e Saggistica – la collana “Lessico Democratico”.
Buona visione e buon ascolto!
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