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Putin alla conquista dei giovani. Con partiti civetta e oppositori addomesticati

Il Cremlino continua a sfornare formazioni politiche per cercare di recuperare il consenso tra gli elettori più giovani, scontenti dall’operato del presidente, in vista delle elezioni legislative di settembre 2021. Ma tutti sembrano brutte copie del partito di Navalny

La scena politica russa è movimentata. Non solo per gli arresti, l’intimidazione e la repressione con cui il governo di Vladimir Putin cerca di intimidire gli oppositori.

In vista delle elezioni legislative di settembre 2021, nascono nuove formazioni politiche. Lo scorso dicembre, per esempio, l’imprenditore – nonché nipote del presidente russo – Roman Putin, ha presentato il partito “Russia contro la corruzione”. Con un congresso in cui si sono incontrati i 106 delegati, sono stati approvati i programmi e lo statuto. L’agenzia Interfax sostiene che il neo-partito ha 53 delegati in 85 regioni, condizione fondamentale per accedere alla Duma.

Roman Putin è stato agente dei servizi segreti e dall’anno scorso punta a seguire le orme dello zio. È stato consigliere per la sicurezza del sindaco di Riazan ed è figlio di Igor Putin, un cugino molto vicino al presidente. “Il nostro Paese ha bisogno di un leader forte – ha dichiarato Roman Putin al quotidiano Kommersant – ancora di più quando siamo in mezzo ad una crisi globale. Non c’è alternativa a Vladimir Putin. Non sarà il leader oppositore Navalny?”.

Negli ultimi mesi il Cremlino ha sostenuto la fondazione di diversi partiti politici di minoranza, con l’obiettivo di bloccare l’entrata al Parlamento dell’opposizione guidata da Navalny. Putin cerca di aumentare il consenso tra i giovani, elettori che stanno abbandonando il presidente. Secondo l’ultimo sondaggio del Centro Levada, la popolarità di Putin tra i più giovani è passata dal 36% al 20%.

Tra i piccoli partiti appena nati per evitare il tracollo ci sono “Per la verità”, dello scrittore Zajar Prilepin, e “Nuova gente” di Alexey Nechaev.

Questo partito, curiosamente, usa come bandiera gli stessi temi del partito di Navalny, “Russia del futuro”: la lotta contro la corruzione e alla repressione. Il partito del dissidente, però, è stato bandito dalle autorità elettorali in Russia.

Nechayev è un imprenditore che si dedica al mondo della cosmetica. Dal 2020 si è imbarcato in un’avventura politica per cavalcare “il sentimento di opposizione nella società, proprio come ha fatto il signor Navalny”, si legge sul New York Times. La differenza è che Nechayev, a differenza del leader di “Russia del futuro”,  si astiene di criticare Putin.

Per Navalny, Nechayev è “l’ultimo di una lunga serie di doppioni politici creati dal Cremlino”, una specie di partito civetta fatto per convogliare il consensi dei giovani professionisti insoddisfatti dell’operato del governo.

Lyubov Sobol, braccio destro di Navalny, ha spiegato in un video su Youtube la sua visione del fenomeno: “Stanno cercando di trasformare queste persone nella competizione per ‘Russia del futuro’ […] È piuttosto divertente. Dicono le cose giuste, più o meno, ma ovviamente non faranno mai niente. Sono semplicemente disturbatori”.

Nechayev ha spiegato quelli sono le tre linee rosse da non superare se qualcuno vuole fare politica – e presentare un partito – in Russia: astenersi dalle critiche al signor Putin o alla sua famiglia, evitare finanziamenti esteri e astenersi da proteste di piazza non autorizzate.

Per il New York Times “‘Nuova gente’ consente ai russi che sostengono l’agenda di modernizzazione di Navalny di votare per un’alternativa legale, senza il mal di testa degli arresti e della repressione”.

La politica russa, che in Occidente è interpretata come “con Putin” o “con Navalny”, ora si tinge di nuove sfumature. Alcune vere, e altre non tanto.


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