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La Difesa nel Recovery Fund. Il rilancio dell’economia secondo Tofalo

I 209 miliardi del programma Next Generation Eu sono un’opportunità unica per la ripresa dell’economia, da sfruttare nel modo migliore. Per questo ci sono anche Spazio e Cyber, che vedono l’industria della Difesa come uno dei maggiori propulsori economici del Paese. Il punto di Angelo Tofalo, sottosegretario di Stato alla Difesa

È un momento difficile e delicato per il nostro Paese e per gli italiani. Per superarlo serve quanto prima un governo forte e stabile che sia in grado di dare risposte chiare e rapide ai cittadini, un governo concentrato esclusivamente sulla gestione dell’emergenza sanitaria e sulle azioni per rilanciare il Paese, soprattutto agli occhi dell’Europa, dove si sta giocando la partita più importante, quella del Recovery Fund. È proprio questo il punto di partenza. I 209 miliardi del programma Next Generation Eu sono un’opportunità unica per la ripresa dell’economia, da sfruttare nel modo migliore. Uno strumento efficace per risollevare le piccole e medie imprese e chi ha subito gli effetti più devastanti di questa crisi. Digitalizzazione, innovazione tecnologica, competitività, cultura, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione sociale e salute, sono i principali impegni dei prossimi anni.

Ci sono poi Spazio e Cyber, che vedono l’industria della Difesa come uno dei maggiori propulsori economici del Paese. Daremo priorità agli investimenti nelle tecnologie, nelle comunicazioni, nell’intelligenza artificiale. Indirizzeremo l’azione politica a rafforzare la cooperazione industriale della Difesa sempre più in chiave internazionale, soprattutto europea, promuovendo le nostre eccellenze e guardando alla Difesa comune europea per affrontare le sfide del futuro.

Nel programma Next Generation Eu c’è un capitolo che prevede il lancio di una costellazione satellitare per il monitoraggio della Terra, ottico e via radar, ad elevata risoluzione con la relativa realizzazione dell’infrastruttura di terra per il controllo della costellazione e la costituzione di un istituto per il monitoraggio ambientale e di difesa del territorio, tramite sistemi di intelligenza artificiale e high speed computing. Inoltre, sono previsti interventi in materia di tracciamento e di telecomunicazioni satellitari per servizi istituzionali e governativi, attuati anche in partenariato pubblico-privato.

Le tecnologie e le applicazioni spaziali, oltre ad assicurare un importante contributo nella risoluzione di sfide sociali di diversa natura, contribuiscono al rilancio del potenziale di crescita del Paese. L’industria legata allo Spazio e al Cyber è uno dei nostri principali asset strategici per l’economia nazionale. Siamo il quinto Paese al mondo nella “Space economy”, un settore nel quale stiamo investendo molto anche in termini di politica internazionale.

Questi temi, per la loro importanza, sono al centro di viaggi, appuntamenti e riunioni con i rappresentanti dei Paesi con i quali cooperiamo. Dalla ministeriale del programma Eurofighter dove rappresento l’Italia, al tavolo con Germania, Spagna e Regno Unito per continuare a sviluppare insieme un programma avanzato anche per i velivoli di sesta generazione, alle relazioni con gli Stati Uniti che ho visitato in due distinte occasioni nel corso del mio mandato. Proprio a Washington, oltre ad argomenti cari al nostro sistema-Paese-Italia (tra cui Difesa, sicurezza, tecnologia, intelligence, cyber-security, ricerca e sviluppo), ho avuto modo di stimolare una maggiore cooperazione con l’industria italiana creando interazioni tra aziende e istituzioni. Nella seconda occasione, oltre alle sedi istituzionali ci fu la tappa di San Francisco dove ho visitato diverse realtà industriali della Silicon Valley.

Un’importante riflessione è doverosa sui 40 miliardi previsti dal Recovery Fund per il Digitale. La realizzazione degli obiettivi di crescita digitale e di modernizzazione della Pubblica amministrazione costituisce una chiave di rilancio del sistema-Paese. In tale ottica, la Difesa ha un ruolo di prim’ordine soprattutto in termini di sicurezza. Un settore che si muove verso una strategia europea che rafforzi la sicurezza cibernetica. Ne ho parlato un anno fa a Bruxelles alla “12th European Space Conference” dove mi confrontai con i rappresentanti delle istituzioni europee, degli Stati membri, delle agenzie europee e dell’industria sui progetti e capacità innovative per dare nuovi impulsi e stimoli alle Pmi e alle grandi aziende che lavorano sulle politiche spaziali.

Le nostre eccellenze meritano di essere valorizzate. Abbiamo veri e propri talenti da proteggere e su cui puntare. Confido molto nelle nostre grandi possibilità di riscatto, proprio per questo tempo fa ho lanciato un nuovo progetto, una nuova idea: Italian Open Lab, con l’obiettivo di stimolare un dibattito costruttivo tra aziende, start-up, industria della Difesa, università e mondo accademico, attraverso la condivisione di nuovi e vincenti modelli di sviluppo.

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