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Ricciardi e il lockdown totale, Viminale e migranti. Salvini torna all’attacco

Molti i punti che il leader della Lega ha toccato nella sua conversazione con Lucia Annunziata ospite a Mezz’ora in più su Rai 3. Dal lockdown richiesto da Ricciardi per le varianti del Covid incontrollabili, alla riconferma di Lamorgese al Viminale, fino alla “conversione” europeista. Ecco cosa ha detto

“C’è voglia di salute, di vita e normalità, penso che anche questo sia un cambiamento, gli italiani non possono stare attaccati alla tv per capire se il lunedì vanno in ufficio o i bambini a scuola. Come ha detto Draghi, qualche dichiarazione in meno e qualche riunione in più”. Matteo Salvini, leader della Lega, inizia la sua intervista  a Mezz’ora in più su Rai 3, ospite di Lucia Annunziata, commentando le parole di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, su un eventuale lockdown che richiederà a Roberto Speranza.

“È un anno che qualcuno ci dice ‘state chiusi’. Speranza è appena stato riconfermato e io rispetto le scelte di Draghi, ma spero che a livello di squadra ci sia ascolto. Non ci sta che un consulente del ministero della Salute una mattina si alzi e senza dire nulla a nessuno e dica che bisogna chiudere le scuole e le aziende. Prima di terrorizzare tutti ne parli con Draghi”, ha aggiunto.

Il leader del Carroccio ha spiegato quindi che da sempre il suo partito ha portato avanti le rimostranze di molti settori fortemente danneggiati dalla pandemia. In particolare domani dovrebbero riaprire gli impianti sciistici e aver detto un primo sì a inizio mese e un parziale no a ridosso della riapertura, può creare, secondo Salvini, molti problemi alle famiglie e agli imprenditori. Il governo deve pianificare, ha sostenuto, perché l’apri-chiudi danneggia tutti.

Ricordando i vari attacchi degli ultimi mesi rivolti al ministro Speranza e ad Arcuri, la giornalista ha chiesto a Salvini, ironicamente, quanto tempo attenderà per chiederne le dimissioni. Ma la risposta è stata pronta: “No io voglio costruire. Il governo si è appena insediato”.

Ma quando si è parlato della riconferma al Viminale di Luciana Lamorgese si è detto perplesso riguardo questa scelta, anche se nel complesso soddisfatto della composizione del governo Draghi. “Chiedo un cambio di passo e un cambio di politiche al ministero dell’Interno”. Alla domanda se intenda sollecitare un ritorno ai decreti che portano il suo nome, il leghista ha risposto: “No a prescindere”. E ha aggiunto: “Però non è possibile che l’anno scorso siano triplicati gli sbarchi, non chiedo politiche sovraniste, applichiamo quello che fanno spagnoli e francesi. Ne ho parlato con Draghi e ha detto che i confini italiani sono confini europei. Penso che Draghi abbia l’autorevolezza per ottenere in Europa quello che Conte non è riuscito a ottenere”.

Non è mancata la domanda sulla “conversione” europeista del leader della Lega. Salvini ammette che il cambio di passo non solo è avvenuto dopo il colloquio con Mario Draghi, ma anche dopo che, in un’Europa diversa, dove i tagli del passato saranno solo un ricordo e l’Italia potrà avere un ruolo da protagonista, con Silvio Berlusconi hanno pensato che valeva la pena essere al governo per decidere come direzionare i fondi europei. E precisa che molte associazioni lo hanno esortato ad entrare nel governo proprio per non lasciare campo libero a sinistra.

Ma questa “conversione” può scalfire il suo ruolo all’interno del partito col tempo? Salvini ha detto di non preoccuparsi di questo perché l’interesse primario è quello verso il Paese e ha pertanto preferito giocare la partita all’interno di un governo.

E la Lega nel Ppe? “No, io non sono per cambiare partiti in Europa ma per portare l’Europa sulle posizioni italiane. L’obiettivo mio è portare l’Europa su posizioni italiane, fare l’interesse nazionale dell’Italia in Europa. L’unificazione con Forza Italia nel Ppe? Non c’è nulla di simile all’ordine del giorno”, ha spiegato Salvini.

E sulla prima grana del governo Draghi, ovvero la chiusura dell’Ilva dettata dalla sentenza del Tar di Lecce, Salvini ha detto: “L’Ilva la risolvi dando lavoro a quegli operai e usando i soldi per le bonifiche dei tarantini. Il lavoro all’Ilva lo dai partendo con i lavori del Ponte sullo stretto di Messina”.

E su Giorgetti e il ruolo fondamentale che ha avuto sulle decisioni degli ultimi giorni ha risposto che la Lega non è una famiglia ma sicuramente una comunità dove le decisioni vengono condivise.

(Foto: account Facebook Matteo Salvini)


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