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Paese che vai, dose che trovi. La mappa del turismo del vaccino

Da Cuba agli Emirati Arabi Uniti, le offerte di pacchetti per accedere a una dosi del farmaco anti-Covid sono tante. Diversi i prezzi, la marca del vaccino, i comfort, ma anche gli scandali…

La ripresa globale in seguito alla pandemia Covid-19 sembra dipendere dall’esito delle campagne di vaccinazione. Mentre nel Regno Unito i contagi sono notevolmente ridotti grazie all’immunizzazione di buona parte della popolazione, in Brasile la situazione è fuori controllo, tra rallentamenti nel processo di inoculazione e casi di corruzione sulle dosi (qui l’approfondimento di Formiche.net).

Per questo in molti viaggiano per procurarsi un vaccino, di qualsiasi impresa farmaceutica, nella speranza di poter tornare a vivere normalmente.

Da Cuba agli Emirati Arabi Uniti, il nuovo business del “turismo del vaccino” è un fenomeno che si espande in molti Paesi, provocando scandali e dimissioni.

SPIAGGIA, SOLE E… SOBERANA 2

Cuba ha annunciato che è pronto per i test finali del vaccino Soberana 2. Il quotidiano The New York Times ricorda che i cubani aspettano “in fila per quattro ore per comprare il detersivo a L’Avana. Le farmacie cubane hanno finito i farmaci antidolorifici. Manca il pane a livello nazionale. Eppure il governo cubano dice che è sull’orlo di uno straordinario risultato scientifico: la produzione in serie di un vaccino contro il coronavirus inventato sull’isola”.

Gli scienziati del paese caraibico hanno sviluppato quattro antidoti e uno di questo, Soberana 2, è in fase finale. Sarà testato su 150.000 persone, tra cubani e iraniani. Dopo le analisi cliniche, il mese prossimo potrebbe avviarsi verso l’approvazione: “In caso di successo, potrebbe mettere l’isola sulla strada per inoculare tutta la sua popolazione e iniziare le esportazioni all’estero entro la fine dell’anno”, prosegue il NYT.

Soberana 2 richiede tre dosi somministrate a intervalli di due settimane. A differenza di quelli sviluppati da Moderna e Pfizer, non ha bisogno di refrigerazione, il che può rappresentare un vantaggio per il trasporto in altri Paesi e la somministrazione in zone povere, dove non ci sono le attrezzature necessarie per mantenere le dosi a basse temperature.

Cuba però potrebbe non avere i materiali necessari per produrre il vaccino in grande scala. Sebbene dagli anni ‘80 i cubani continuano ad investire nel biotech per rendere il Paese autosufficiente in materia di farmaci, le sanzioni americane hanno aumentato i costi di acquisto delle materie prime e hanno complicato i trasferimenti di risorse nell’isola.

Comunque, le autorità restano ottimiste e prevedono di produrre 100 milioni di dosi di Soberana 2, che sarebbero più che sufficienti per immunizzare gli 11,3 milioni di abitanti dell’isola, in maniera gratuita ma non obbligatoria.

Le dosi eccedenti saranno offerte a governi alleati del regime cubani come Vietnam, Iran, India e Venezuela. Ma anche ai turisti che scelgono di visitare l’isola. In uno spot pubblicitario, il direttore dell’Istituto Finlay di Vaccini di La Habana ha invitato ai turisti a visitare l’isola con la promessa di ricevere una dosi dal mese di marzo: “I turisti avranno l’opzione, se vogliono, di vaccinarsi a Cuba”.

“Se il vaccino si dimostrasse sicuro ed efficace – conclude il New York Times -, darebbe al governo cubano una significativa vittoria politica e una possibilità per salvare la nazione dalla rovina economica. Per un Paese che per decenni ha pubblicizzato il suo sofisticato sistema sanitario come prova dei benefici del socialismo, il vaccino offre anche un’opportunità unica di pubbliche relazioni”.

IL “LUSSO” DI VACCINARSI NEGLI EAU

L’idea di promuovere il turismo del vaccino non è esclusivo dei cubani. Secondo il Guardian, l’agenzia di viaggi di lusso Knightsbridge Circle ha chiuso un accordo con gli Emirati Arabi Uniti per fare arrivare i clienti con volo privato e procurarsi il vaccino cinese Sinopharm.

Stuart McNeill, fondatore dell’agenzia, ha detto al Telegraph: “Siamo felice di comunicare che ora possiamo offrire il vaccino. Siamo pionieri di questo nuovo programma di vaccini per viaggi di lusso”. Oltre alla dose, il pacchetto include anche servizi di alloggio e ristorazione di lusso. Il valore del pacchetto sarebbe di circa 30.000 euro.

L’agenzia non ha ancora l’autorizzazione per offrire il vaccino Pfizer/BioNTech, riservato solo a residenti e cittadini degli Emirati Arabi Uniti, gratuitamente e tramite carta d’identità di residenza.

Più economica invece l’offerta dell’immunization tour russo che per 3.000 euro concede non solo il vaccino ma anche 23 giorni di alloggio, il visto, supporto medico via Telegram e Whatsapp, visite turistiche e momenti di relax in sauna!

L’ATTRAZIONE (SANITARIA) DELLA FLORIDA

Negli Stati Uniti, dove ogni stato gestisce la campagna di vaccinazione, il “turismo del vaccino” è diventato un fenomeno quasi esclusivo della Florida. L’emittente NBC South Florida sostiene che sono arrivate decine di canadesi, brasiliani e argentini per procurarsi il vaccino che offre la catena Publix Super Markets, in accordo con le autorità locali.

La regola indica che possono avere accesso al farmaco le persone con più di 65 anni, ma molti stanno sfruttando un buco normativo della norma. Si presentano alla fila molti americani con la seconda residenza in Florida e anche cittadini stranieri con proprietà nella zona. Il sindaco di Miami ha chiesto più controlli, dopo che circa 50.000 vaccini sono stati inoculati a turisti e persone con la seconda residenza, per cui ora è un requisito dimostrare di essere nello stato da più di tre mesi.

LA VECCHIA OFFERTA INDIANA

L’idea del “turismo del vaccino” è rivendicata dall’agenzia indiana Gem Tours & Travels. Già da novembre scorso, la compagnia offre pacchetti di quattro giorni da Bombay a New York, vaccino incluso per i cittadini indiani con visto americano valido per 10 anni. Il prezzo: 1700 euro, secondo un articolo dell’Huffington Post (Francia).

Da metà gennaio, il governo indiano ha iniziato una campagna in cui spera di vaccinare 300 milioni di persone entro luglio, dando priorità a persone vulnerabili e il personale sanitario. Per il resto della popolazione, agenzie come Gem Tours & Travels o anche Zenith Holidays offrono viaggi negli Stati Uniti, Regno Unito o Russia, con promozioni che includono il vaccino, biglietto aereo, alloggio per tre o 12 settimane (dipende da quando ricevere la seconda dosi) e qualche visita culturale.

GLI SCANDALI PER IL VACCINO ANTICIPATO

I viaggi alla ricerca del desiderato vaccino hanno causato qualche problema a un gruppetto di privilegiati. Elena e Cristina di Borbone, sorelle del re di Spagna Felipe VI, si sono vaccinate negli Emirati Arabi Uniti, approfittando di un viaggio per andare a trovare il padre Juan Carlos, in esilio ad Abu Dhabi dall’anno scorso. La notizia è filtrata dal sito El Confidencial, che ha sottolineato come le due “infante” abbiano saltato la lista di attesa in Spagna.

La Casa Reale ha respinto le critiche, commentando che si tratta di un fatto che non riguarda direttamente il Re Felipe VI, che non è di certo “responsabile delle azioni delle sue sorelle”. I portavoce hanno voluto ricordare che il sovrano e la sua famiglia aspetteranno il proprio turno e saranno vaccinati “quando toccherà a loro”.

In Canada, l’impazienza per essere vaccinato il primo possibile ha costretto alle dimissioni a Mark Machin, capo del Canada Pension Plan Investment Board, da quanto si legge sull’agenzia Reuters. Anche lui aveva sfruttato l’offerta negli Emirati Arabi Uniti, infrangendo le limitazioni sui viaggi anti-Covid.

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