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Solo ora vi accorgete degli insulti di Casalino a reti unificate. La denuncia di Anzaldi

Di Michele Anzaldi

Il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi ha chiesto da tempo a Rai e AgCom di spiegare l’onnipresenza del portavoce di Conte sul servizio pubblico (e non solo). “Sino a ieri tutti si giravano dall’altra parte perché ad essere diffamati erano Renzi e Italia Viva”

Chi si scandalizza oggi per l’ennesima presenza di Rocco Casalino in tv, ancora una volta in una rete Rai, o non ha fatto bene il proprio lavoro o è in malafede. Non affrontare i problemi nei tempi giusti e nei modi giusti porta a questo.
Da giorni ho denunciato in tutte le sedi che non vi era motivo di dare tutto questo spazio all’ex portavoce di Conte, trattato con i guanti bianchi a reti unificate con una sovraesposizione che nessun libro, neanche dello scrittore più autorevole e titolato, può permettersi.

Ho chiesto all’Agcom ed alla Rai di chiarire il perché di questa presenza così pervasiva e come venivano conteggiate queste ospitate, come esponente politico o come autore di libri. Silenzio da parte di tutti, o peggio hanno fatto finta di niente.

Oggi l’incidente è stato ancora più grave dal punto di vista politico, ma lasciatemi dire anche dal punto di vista morale: consentire di utilizzare uno dei mali peggiori che esistono al mondo e che devasta le nostre società per un attacco politico e farlo sul servizio pubblico, è il segno del decadimento totale della Rai, del giornalismo nel servizio pubblico e di tutta quella struttura ricca ed elefantiaca che lo consente.

Sino a ieri tutti si giravano dall’altra parte o peggio, lasciavano Casalino offendere e calunniare in televisione perché non toccava il loro partito, ma ad essere diffamati erano Renzi e Italia Viva. Ieri andava bene, oggi ci si accorge che è una scheggia impazzita di un ex regime politico che a spese del contribuente italiano gira tra tutte le televisioni a offendere e insultare.

Oggi tutti condanniamo il comportamento di questo signore, ma fino a ieri tutti hanno lasciato fare e non hanno svolto il loro lavoro, un deficit di responsabilità istituzionale sul quale dobbiamo riflettere tutti.
I partiti prendano spunto da questo schifoso incidente e oggi o al massimo in pochissimi giorni chiedano attraverso i capigruppo di Camera e Senato di ottenere dai presidenti Fico e Casellati l’avvio della procedura per scegliere il nuovo Cda Rai.

Il rispetto dei tempi previsti dalla legge vuol dire non solo mettere fine a questo pessimo servizio pubblico ma anche garantire pluralismo e informazione corretta agli italiani che pagano il canone.
Non vorrei che anche in questo caso come per la pandemia a risolvere il problema sia il non politico Draghi, che in un flash ha sostituito tutti i massimi dirigenti.

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