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Come funziona il passaporto Covid-19 europeo

Tutto quello da sapere sul piano per la creazione di un certificato verde digitale, promosso dall’Unione europea, che consentirà ai detentori di viaggiare liberamente nell’area Schengen

La Commissione europea ha presentato il suo piano per la creazione di un passaporto sanitario capace di garantire la libertà di movimento a 450 milioni di europei all’interno dell’area Schengen, che include Paesi non appartenenti all’Unione europea come Norvegia e Svizzera. L’idea è di implementarlo entro quest’estate, anche se non sarà precondizione per viaggiare.

Věra Jourová, vicepresidente della Commissione europea responsabile delle politiche politiche sui valori e la trasparenza, ha detto che “il Digital Green Certificate (“certificato verde digitale”) offre una soluzione a livello europeo per assicurare che i cittadini europei possano godere di uno strumento digitale armonizzato per supportare la libertà di movimento nella Ue. […] I nostri obiettivi chiave sono offrire uno strumento facile da usare, non discriminatorio e sicuro in grado di rispettare pienamente la protezione della privacy. E stiamo continuando a lavorare per la convergenza internazionale con altri partner”.

I certificati saranno digitali, ma anche cartacei, e opereranno attraverso un codice QR. Verranno emessi gratuitamente ai vaccinati, ma anche a coloro in possesso del risultato di un tampone negativo (sia molecolare che rapido) o che possono provare di essere guariti dal Covid-19. In sostanza, il certificato consentirà di viaggiare in un altro stato europeo normalmente, senza dover passare un periodo di quarantena all’arrivo.

“Essere vaccinati non sarà un prerequisito per viaggiare”, ha detto la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la presentazione del piano; “tutti i cittadini europei hanno il diritto fondamentale di libertà di movimento nell’Unione europea, e questo vale a prescindere dal fatto che siano vaccinati o meno. Il certificato verde digitale renderà più semplice esercitare quel diritto anche attraverso esami e certificati di guarigione”.

Von der Leyen ha rimarcato che l’Unione dovrebbe riuscire a vaccinare il 70% dei suoi cittadini adulti – la cifra “Graal” dell’immunità di gregge – entro la fine della prossima estate, nonostante gli scarsi successi iniziali della campagna vaccinale.

I certificati verdi non richiederanno un registro unico europeo e garantiranno un “altissimo livello” di protezione della privacy, richiedendo solo i dati “strettamente necessari” quali nome, data di nascita, data e luogo di inoculazione e marca del vaccino, consultabili solamente dalle autorità statali riconosciute. La bozza del piano prevede anche l’esistenza di controlli anticontraffazione. Ai singoli stati andrà la decisione di quanto far valere i risultati dei tamponi negativi nel tempo.

Secondo Politico i singoli stati potranno anche decidere quali vaccini far valere nel certificato digitale. Un Paese potrebbe quindi decidere di accettare anche i sieri non ancora approvati a livello europeo, come il russo Sputnik V e il cinese Sinovac, anche se non potrà imporre la decisione ad altri stati membri all’infuori della lista di vaccini approvati a livello europeo.

Il piano verrà discusso alla riunione dei leader europei la settimana prossima, nell’ottica di una rapida implementazione comune. L’Ue si è impegnata a promuoverne l’adozione a livello nazionale e aiutare i singoli stati a sviluppare un software su cui basare i certificati, assieme a un portale europeo per armonizzarli.

I Paesi che più dipendono dal turismo, come Grecia e Spagna, hanno esortato a procedere in fretta in vista della stagione estiva in rapido avvicinamento. Altri, come la Francia, avevano espresso dubbi riguardo ai possibili effetti discriminatori del certificato verde.

Le compagnie aeree europee, in ginocchio dopo un anno caratterizzato da una pesante riduzione nei viaggi, hanno accolto la notizia con calore. Un consorzio di associazioni, tra cui la International Air Transport Association e Airlines for Europe, hanno esortato gli stati membri a “implementare soluzioni comuni e pianificare in anticipo in maniera coordinata e allineata”.

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