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Consiglio europeo per l’innovazione: l’Italia al centro del rilancio

L’innovazione e l’avanzamento tecnologico sono sempre più al centro dell’agenda politica sia europea che italiana. Superare la crisi economica e accelerare la transizione verso un’economia verde e digitale sono la priorità, come rilanciata dal Consiglio europeo per l’innovazione e da Mariya Gabriel, Commissaria europea per l’Innovazione. L’obiettivo è sostenere il mondo delle startup e la ricerca scientifica e tecnologica.

Importante la posizione in questo contesto dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori che, come punto di riferimento dell’innovazione in Italia e tra le realtà più rappresentative dell’ecosistema italiano, dialogando sia con l’Europa che con le istituzioni governative e parlamentari italiane, ha evidenziato l’importanza di razionalizzare i processi delle politiche pubbliche dell’innovazione, ristrutturando l’infrastruttura amministrativa e normativa, istituendo anche una commissione parlamentare sul tema e accelerare i processi di adozione delle reti.

Unito al sostegno dei giovani nel mondo del lavoro, alla completa digitalizzazione del mondo della scuola, dell’Università e della ricerca, al colmare il digital divide tra le regioni del Nord e quelle del Sud, dando pari opportunità di formazione e lavoro a giovani e donne, e a disincentivare la fuga dei cervelli italiani all’estero creando reali opportunità di lavoro e di carriera per gli studenti.

Bruxelles in questa fase ha messo sul piatto oltre 10 miliardi di euro nel periodo 2021-2027 a favore del Consiglio europeo per l’innovazione, che si colloca nel solco di Orizzonte Europa, il programma pluriennale della UE per la ricerca e l’innovazione, che ha un budget di quasi 100 miliardi di euro.

Il piano sostiene le PMI, in particolare start-up e imprese spin-out, stimolandole a sviluppare e ampliare innovazioni rivoluzionarie. E per facilitare le domande prevede un nuovo sistema di candidature che consente a start-up e PMI di presentare domanda di finanziamento in qualsiasi momento con un iter semplificato. Alla squadra dei responsabili del programma sarà affidato il compito di sviluppare progetti futuristici, quali la terapia cellulare e genica, l’idrogeno verde e gli strumenti per il trattamento delle malattie cerebrali, oltre che di gestire il portafoglio progetti ed eventualmente fare rete fra i portatori d’interesse per trasformare in realtà le visioni del futuro.

Un programma che sorride all’Italia e che coincide con la scelta di Torino, da parte dell’Unione Europea, come unica sede italiana per il centro di competenze per l’innovazione sociale. Sarà di una sorta di incubatore dedicato alle realtà operanti nel terzo settore e nell’economia sociale. Obiettivo sostenere imprenditorialità e le realtà no profit, cooperative, associazioni e tutte quelle realtà che rientrano nella denominazione di Ets, ovvero Enti del terzo settore, che oggi si mantengono quasi esclusivamente grazie al sostegno delle fondazioni bancarie o di finanziamenti tramite bandi locali, nazionali o europei.



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