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Uno scatto in avanti. Le reazioni social a Dadone e Mattarella

Di Domenico Giordano

Le due foto più “forti” degli ultimi giorni, quella della ministra Fabiana Dadone con le scarpe sulla scrivania e quella del Presidente della Repubblica in fila allo Spallanzani per ricevere il vaccino, hanno ottenuto risultati social molto diversi. L’analisi di Domenico Giordano di Arcadia

Uno scatto può fare la differenza.
Il Ministro Fabiana Dadone da un lato, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dall’altro, attori protagonisti di due diverse rappresentazioni di altrettanti momenti fortemente simbolici: nel primo caso la ricorrenza della Giornata Internazionale della donna, celebrato dalla Dadone con una foto volutamente anticlimax nella quale si ritrae con le gambe sulla scrivania ministeriale; nel secondo, la vaccinazione della più alta carica rappresentativa dell’Italia, con Mattarella pazientemente in attesa del proprio turno e seduto come e con anonimi cittadini.

Due immagini, che conservano la medesima matrice istituzionale e che hanno fatto discutere e diviso la rete tra opportunità e irriverenza.

Se evitiamo però di misurarci con le tante valutazioni valoriali e di parte che abbondantemente si sono rincorse e rintuzzate negli ultimi due giorni, diventa più interessante provare a comprendere le conseguenze che un post, o se preferiamo che una foto, può determinare in una strategia di comunicazione politica.

In quest’ottica è emblematico quanto l’incasso ottenuto dal Ministro Fabiana Dadone sia stato inversamente proporzionale al sentiment della rete. La sua fanbase, il giorno antecedente al nuovo incarico di Ministro per le Politiche Giovanili contava 50.524 fan, schizzati all’indomani e grazie al giuramento, a 53.142, quindi con un incremento assoluto di 2.618, tutto sommato discreto e in linea con l’ampiezza pre-esistente della sua comunità.

Con il post dell’8 marzo, invece, Dadone ottiene un nuovo balzo in avanti, ma questa volta esattamente del doppio rispetto a quello registrato con il giuramento da ministro: infatti, in poche ore la fanbase che contava 53.274 utenti fidelizzati s’impenna fino a 59.177 ovvero una differenza in positivo di 5.903 fan. Ma se la comunità Facebook della Dadone cresce a colpi di doping visivo, all’opposto, il mood della rete invece toglie credibilità alla reputazione della deputata piemontese. In questo caso, la comparazione diacronica del periodo 13 febbraio 7 marzo e 8 e 9 marzo 2021 ci restituisce un peggioramento sensibile del mood.

Dal giorno dell’insediamento, 13 febbraio, al 7 marzo, infatti, la Dadone può vantare sulla sua fanpage Facebook un mood positivo del 45,43% a fronte di una incidenza di commenti negativi che incidono nel periodo con una quota del 43,24%, quindi, tutto sommato, riesce a collocarsi in una fascia di sostanziale neutralità. Il quadro, invece, si ribalta cambiando polarità a cominciare proprio dalla pubblicazione del post dell’8 marzo che zavorra pesantemente il mood positivo che supera di poco il 30%, mentre quello negativo si irrobustisce e cresce fino al 57,58%

A far oscillare il pendolo sul segno meno c’è di certo il numero delle menzioni, che in poche ore quasi raddoppia quello ottenuto nelle tre settimane precedenti: da 1.49K a 2.2K, a dimostrazione che la scelta della Dadone è stata premiante se analizzata quantitativamente sotto la luce delle metriche di vanità, ma decisamente insufficiente se incastonata in una strategia di consolidamento della reputazione, che ha tolto ma non ha dato alla “ragazzina”.

Infatti, il post celebrativo della “festa della donna” è di certo quello che nell’ultimo mese, e non solo, ha surclassato numericamente la media di interazioni che si accompagnava alle pubblicazioni della Dadone. È significativo, a tal proposito comparare almeno un dato per averne la plastica conferma: la media di interazioni ai post da parte della fanbase è del 3,7% mentre in quello “celeberrimo” è rimbalzata a uno strepitoso 76%, ciò significa che i due terzi dei 59 mila fan hanno manifesto una reazione a quel post.

Con Mattarella, invece, le reazioni della rete e degli utenti social al post sulla vaccinazione allo Spallanzani non provocano un innalzamento robusto dei follower del profilo Twitter @Quirinale della Presidenza della Repubblica, ma, all’opposto, riescono a invertire in positivo la polarità del mood.

La conferma arriva dalla comparazione del parlato sulla keyword “Presidente Mattarella”: nella settimana antecedente alla vaccinazione, infatti, il mood era positivo al 34,5% , pur se offuscato da una quota negativa del 56,94%.

Subito dopo il post del 9 marzo, come era prevedibile, la rete cavalca l’esempio virtuoso di primus inter pares trasferito da Mattarella e si rammenta di quanto lo stesso Presidente aveva detto ad inizio della campagna vaccinale: “aspetterò il mio turno come tutti gli italiani”.

Una coerenza che viene ampiamente premiata dagli utenti che consacrano la remuntada social del presidente che in poche ore ottiene un mood positivo del 53,23 e riporta quello negativo di venti punti sotto, esattamente al 33, 87%.

 

La distanza e la differenza tra la Dadone e Mattarella è quindi ancorata alle singole strategie di comunicazione, da un lato, c’è una Ministra che ha voglia di visibilità, anche a rischio di minare, in modo calcolato, la credibilità personale e dell’istituzione che al momento rappresenta.

Sul fronte opposto, invece, troviamo un Presidente che antepone a ogni considerazione personale, la necessità di trasferire fiducia dei cittadini verso le istituzioni tutte e, la scelta di un’immagine pop non può apparire una concessione all’irriverenza o alla forzatura mediatica.

 

[Dati elaborati da Arcadia – https://www.arcadiacom.it/ ]

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