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Sfida tecnologica per la Difesa d’Italia. Ecco gli “Scenari futuri”

Intelligenza artificiale, biotecnologie, nanotecnologie, ipersonica, nuovi materiali, quantistica e robotica. Ecco le tecnologie dirompenti per la difesa e la sicurezza nazionale, analizzate nel “Concetto scenari futuri” redatto dal “Comitato per l’Innovazione della Difesa”. Ed ecco anche gli otto suggerimenti per non perdere la sfida

Rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato, velocizzare il procurement militare e avviare un dibattito etico-legale sull’uso delle nuove tecnologie. Sono alcuni dei suggerimenti rivolti alla Difesa per non perdere la sfida del secolo: l’alta innovazione, tra intelligenza artificiale, ipersonica e robotica. Arrivano dall’edizione 2021 del “Concetto scenari futuri: tendenze ed implicazioni per la Sicurezza e la Difesa”, documento elaborato nell’ambito delle attività del “Comitato per l’Innovazione della Difesa”, a integrazione il Concetto strategico del capo di Stato maggiore della Difesa (qui la prefazione del generale Enzo Vecciarelli).

IL SALTO NEL FUTURO

L’analisi degli scenari futuri parte da una constatazione: “Lo sviluppo di nuove tecnologie e il moltiplicarsi di quelle a carattere dirompente (Emerging & disruptive technologies, Edt) generano una spinta trasversale su ogni dominio scatenando accelerazioni e, contestualmente, decelerazioni inaspettate, imprevedibili e complesse da gestire e controllare”. La trasformazione è “complessa e repentina”, e “necessita di un processo di adattamento altrettanto veloce”. Attenzione però a pensare che si possa rimanere entro l’ambito tecnologico. “Dietro queste veloci e complesse trasformazioni – notano gli esperti – si nascondono inevitabili e profondi cambiamenti culturali e sociali che avranno riflesso sugli equilibri geopolitici, di stabilità e sicurezza”.

MA QUALI TECNOLOGIE?

È in tal senso che si parla di “quarta rivoluzione industriale”, intendendo “la crescente compenetrazione tra mondo fisico, digitale e biologico, come somma dei progressi tecnologici con particolare riguardo a Intelligenza artificiale (Ia), robotica e sistemi autonomi, Internet of Things (IoT), biotecnologie e computer quantistici”. Sono le tecnologie emergenti e disruptive (appunto, Edt), che “a causa di potenziali sinergie, trasversalità e interdipendenze, tenderanno a creare effetti ancora più dirompenti e imprevedibili”. Aumenterà dunque la dipendenza dai sistemi tecnologici, che a sua volta “acuirà il senso di vulnerabilità e il bisogno di incrementare la resilienza, anche culturale e valoriale”. La complessità lascerà infatti spazi maggiori a fake news, disinformazione e tutta la serie di minacce ibride e cyber. È qui la vera sfida: “che l’uomo individui un suo nuovo ruolo, nel quale la sinergia tra tecnologie e le proprie capacità cognitive dovranno trovare un necessario e indispensabile compromesso, equilibrio e vantaggio (rapporto uomo-macchina – Human-Autonomy Teaming)”.

LA RIVOLUZIONE

Intelligenza artificiale, biotecnologie, nanotecnologie, ipersonica, nuovi materiali, quantistica e robotica. Questi i campi disruptive secondo gli “scenari futuri”, capaci di sovrapporsi tra loro per applicazioni, sistemi e assetti che sembrerebbero fantascientifici. Basti immaginare un velivolo connesso in rete, pilotato da remoto, capace di gestire uno sciame di droni, dotato di materiali innovativi (che ad esempio cambino cambiare colore), e in grado di raccogliere enormi quantità di dati trasformandole rapidamente in informazioni utili a tutti gli altri “sistemi” connessi sulla stessa rete. È una rivoluzione dagli impatti evidenti non solo nel contesto militare, ma anche in quello civili. Anche perché non si limita agli scenari operativi, ma pervade i domini tradizionali, aggiungendone due prima d’ora solo parzialmente coinvolti: spazio e cyber. “La tecnologia spaziale sarà fortemente integrata con quella cyber – spiegano gli esperti – entrambe rappresenteranno, verosimilmente, i principali fruitori delle tecnologie quantistiche soprattutto per ciò che attiene le comunicazioni”.

ANALISI E INVESTIMENTI

Ma come cogliere la sfida? Semplice (in apparenza): “Si dovranno operare scelte tese a sviluppare nuovi trend tecnologico/capacitivi, soprattutto in settori di nicchia che presentano un potenziale ed elevato impatto nei futuri equilibri strategici, senza, comunque, prescindere dal mantenimento allo stato dell’arte delle capacità essenziali e già consolidate”. E poi, servono le risorse: “La definizione di specifici investimenti, congruenti e sostenibili determineranno tanto il mantenimento di una coerente capacità di risposta, quanto l’andamento e l’evoluzione delle trasformazioni”. Per la Difesa è anche una sfida burocratica: “La velocità con cui la tecnologia si evolve impone fin da subito l’aggiornamento delle attività di procurement militare, al fine di renderlo più veloce ed efficace, consentendo allo strumento militare di essere al passo con i tempi e di non subire le minacce esterne a causa dell’obsolescenza dei propri strumenti, assetti ed equipaggiamenti”.

AUMENTARE LA SICUREZZA…

Da tutto questo derivano otto implicazioni, quattro per la “sicurezza” e altrettante per la “Difesa”, suggerimenti per non perdere la sfida tecnologica. Per la sicurezza, si suggerisce prima di tutto di “incentivare la maturazione del quadro etico-giuridico adeguato allo sviluppo tecnologico”, attraverso la promozione di “un dibattito etico-legale sullo sviluppo e sull’impiego delle tecnologie emergenti”. Si invita inoltre a “considerare il cyber-spazio quale terreno di confronto fra competitors”, integrando ad esempio “l’elemento umano con rete di intelligence, sorveglianza e ricognizione costituita da sistemi sovrapposti di sensori e sistemi autonomi per garantire una corretta situational awareness capace di coadiuvare efficacemente i decision makers”. Ampio il suggerimento ad “aumentare la consapevolezza del ruolo dello Spazio”, per cui si invita a sviluppare nuove capacità di monitoraggio e sorveglianza (Ssa e Sst). Quarto, “prepararsi alla diffusione della tecnologia quantistica”, ricercando “soluzioni innovative per l’immagazzinamento e l’analisi della grande quantità di dati che verranno prodotti e che alimenteranno i sistemi quantistici”.

… E RAFFORZARE LA DIFESA

Sul fronte della Difesa, si constata prima di tutto che “il campo tecnologico è il terreno in cui si gioca buona parte della partita per il raggiungimento e il mantenimento di quel vantaggio strategico, tradizionalmente ad appannaggio della Difesa, ormai legato ad una serie di fattori che investono tutti i domini”. Il primo suggerimento è dunque volto a “implementare l’impiego dell’Intelligenza artificiale nella Difesa”, in tutti i livelli e in tutti i settori. Segue l’assunzione di “un ruolo rilevante nel dominio Spazio e cyber-spazio”, così da “rafforzare la resilienza per mitigare la vulnerabilità alla quale lo strumento militare viene esposto”. Inevitabile l’invito a “rafforzare la ricerca e sviluppo (R&D)”, con l’incremento della “la cooperazione fra settore pubblico e privato per il raggiungimento del vantaggio tecnologico sia nell’ottica della razionalizzazione delle risorse che dello sviluppo del capitale umano”. Infine, occorrerà “migliorare la capacità di Comando e controllo”. Per questo, l’invito degli Scenari futuri è duplice: “implementare tecnologie emergenti per favorire le caratteristiche expeditionary delle forze”, e “predisporre capacità di risposta all’impiego di armi ad energia diretta e/o ipersoniche, sistemi e sensori autonomi, computer e sistemi quantistici, soldati tecnologicamente avanzati”.



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