Gli obiettivi ambiziosi del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030 sono al primo posto nelle agende di Eni e Cdp Equity che hanno creato una società, GreenIT, per incrementare la produzione di energia rinnovabile. 800 milioni di investimenti previsti nel prossimo quinquennio
Fare sistema coinvolgendo i player centrali nel panorama delle società italiane per dare un contributo effettivo alla transizione energetica del Paese. È questa la vera forza dell’accordo tra Eni e Cdp Equity che hanno costituito GreenIT, nuova joint venture per lo sviluppo, la costruzione e la gestione di impianti che producono energia elettrica tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili.
GreenIT, partecipata al 51% da Eni e al 49% da Cdp Equity, si appoggia principalmente a impianti fotovoltaici ed eolici al fine di raggiungere una capacità installata di circa 1.000 Mw per il 2025. Sono previsti investimenti cumulati di circa 800 milioni di euro nei prossimi cinque anni.
“Questa nuova joint venture si inserisce nella strategia di Eni per la transizione energetica e contribuisce all’accelerazione del nostro percorso di trasformazione verso l’energia verde e le rinnovabili”, ha affermato Giuseppe Ricci, direttore generale di Energy Evolution di Eni.
Nella presentazione alla comunità finanziaria del Piano strategico di Eni per il 2021-2024, l’amministratore delegato Claudio Descalzi, ha ricordato infatti l’impegno del Cane a sei zampe per la totale decarbonizzazione di tutti i suoi prodotti e processi entro il 2050.
L’amministratore delegato di Cdp Equity e chief investment officer di Cdp, Pierpaolo Di Stefano, ha commentato: “la nascita di GreenIT è la realizzazione di un ulteriore progetto previsto dal Piano industriale di Cassa depositi e prestiti per contrastare i cambiamenti climatici, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.
Le risorse verranno utilizzate con interventi mirati e differenziati che includano da un lato lo sviluppo e la costruzione di impianti greenfield – realizzati in un’area non precedentemente utilizzata – anche attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare del gruppo Cdp e della pubblica amministrazione. Dall’altro, interventi di repowering di impianti a fine vita utile, che consistono nella sostituzione di macchine e componenti obsoleti o inefficienti con elementi più recenti che possano avere prestazioni energetiche migliori, insieme alla realizzazione di progetti autorizzati.