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I Verdi puntano alla cancelleria e tamponano il settore auto

Annalena Bearbock

Uno dei punti più importanti nel manifesto dei Verdi riguarda la circolazione delle sole auto a zero emissioni dal 2030. Tenendo in considerazione che la Germania è uno dei più importanti produttori di automobili al mondo, il tema sta dividendo un Paese intero

I Verdi in Germania si stanno preparando a premere sull’acceleratore. Venerdì scorso, 19 marzo, hanno presentato il proprio manifesto in vista delle elezioni di settembre; il weekend passato hanno vinto bene in Baden-Württemberg; ora manca solo una decisone: chi sarà il candidato cancelliere dei Die Grüne tra Annalena Bearbock e Robert Habeck? I due co-presidenti di partito daranno una risposta alla domanda che si pongono giornalisti e politici entro fine maggio. Ma andiamo con ordine: qual è il programma e chi è il favorito?

IL MANIFESTO VERDE

Uno dei punti più importanti presenti nel manifesto dei Verdi riguarda la circolazione delle sole auto a zero emissioni dal 2030 in poi. Tenendo in considerazione che la Germania è uno dei più importanti produttori di automobili al mondo, si capisce subito che si sta toccando un tema importante. Basti pensare che la proposta di introdurre un limite a 130 km/h in autostrada è stata bocciata più volte. L’ultima volta ci provò il partito liberale nel 2019 “per questioni di sicurezza, ambientali ed economiche, perché auto più lente consumano e inquinano meno di quelle lanciate a velocità più sostenuta”.

Ma il governo decise di non sostenere la proposta, che da sempre suscita reazioni contrastanti: “Oggi in Germania è presente un limite di velocità nel 30% della rete autostradale, mentre nel 70% è possibile viaggiare senza limiti a patto che le condizioni di meteo e traffico siano idonee”. I Verdi quindi sanno che stanno toccando tasto che spacca la popolazione tedesca. Ma forse stanno semplicemente guardando al futuro con più lungimiranza dato che anche Volkswagen corre dietro al mercato green. Qualche mese fa il gruppo automobilistico ha annunciato “un’offensiva per dominare il mercato delle auto elettriche a livello globale entro il 2025, promettendo di creare sei fabbriche di batterie in Europa entro la fine del decennio”.

IL SEMAFORO DAREBBE IL CANCELLIERATO AI VERDI

Se all’inizio dell’anno in molti parlavano di una possibile coalizione tra i Verdi e l’Unione (Cdu/Csu), dopo le elezioni regionali di metà marzo c’è stata un’inversione di rotta verso la cosiddetta coalizione “semaforo”: verdi, gialli (Fdp) e rossi (Spd). Il primo partito arrivato sceglierebbe il Cancelliere e quindi spetterebbe proprio ai Grüne prendere l’eredità del dopo Merkel.

La svolta sarebbe epocale ma bisogna tenere conto di due fattori: il primo è che il successo dei Verdi alle regionali non è detto si replichi in egual misura a livello federale. Il secondo è che formare un’alleanza a tre è di gran lunga più difficile che formarla con due partiti (Verdi e Unione). Anche Merkel nel 2016 fallì proprio nei negoziati tra l’Unione, i Verdi e l’Fdp, partito che si sfilò all’ultimo aprendo la strada (nuovamente) alla Große Koalition tra l’Unione e l’Spd.

CHI E’ IL FAVORITO?

Per questo la politica tedesca aspetta con fervore di sapere chi sarà il candidato Cancelliere dei Verdi. Habeck è un politico un po’ più conosciuto: è stato vice-governatore nello Schleswig-Holstein, il Land più a Nord della Germania. Il professore di politica Lothar Probst ha detto che il 51enne rappresenta “l’opzione Obama”: un bel volto che esprime un nuovo inizio e che affascina i media.

Annalena Baerbock potrebbe essere vista come la Jacinda Ardern della Germania: forte ed empatica allo stesso tempo. Baerbock è membro del Bundestag, sta raggiungendo Habeck in termini di popolarità, non ha esperienza di governo ma ha fatto parlare di sé con interventi in parlamento e in televisione.

Per sapere chi è il favorito bisogna tenere in considerazione due cose: in Germania le donne non votano per forza per candidate donne, come invece accade sempre più spesso in altri Paesi del mondo. E un esempio è stato proprio nel Baden-Württemberg: il candidato dei Verdi, un uomo anziano, ha vinto sulla candidata più giovane della Cdu. In Germania la percentuale di donne che votano per una donna solo perché donna è probabilmente vicina allo zero. Il secondo aspetto da tenere in considerazione riguarda l’età e la famiglia dei due candidati. Baerbock è più giovane: se l’Unione e l’Spd candidano uomini di mezza età per la carica di Cancelliere, ai Verdi conviene fare lo stesso? Probabilmente no.

QUESTIONE DI ETA’?

Baerbock ha 40 anni, 11 anni in meno di Habeck, 14 anni in meno di Markus Söder (leader della Csu), 20 anni in meno di Armin Laschet (leader della Cdu), 21 anni in meno di Olaf Scholz, (leader dell’Spd). Nella corsa alla cancelleria i Verdi rappresenterebbero una fetta enorme della popolazione: gli under 50. Un altro aspetto da tenere in considerazione è che un partito orientato al femminismo come i Verdi deve evitare l’impressione che una donna venga messa da parte. Per questi motivi la scelta non può che ricadere su Annalena Baerbock.

Negli ultimi anni la co-leader dei Verdi si è fatta notare per posizioni decise sulle questioni di politica europea e di sicurezza. Ma Baerbock ha anche ottimi rapporti con le imprese: dal 2018, per esempio, è intervenuta ogni anno alla Giornata dell’industria tedesca, accolta da scroscianti applausi. Nel Bundestag è membro del consiglio consultivo economico del gruppo parlamentare. Insomma negli anni si è costruita le basi per essere pronta a incarichi anche a livello federale.

LO SPETTATORE DELL’UNIONE

Comunque vada nel partito dei Verdi sembra che la decisione sarà accettata da tutti. E questo fattore è un punto di forza dei Verdi che invece non si è visto nella Cdu: alcuni membri del partito cristiano-democratico che appoggiavano Friedrich Merz non si danno pace. Baerbock e Habeck hanno deciso di agire come una squadra e vogliono che la fase in cui uno dei due sarà un po’ più importante dell’altro debba durare il più breve tempo possibile.

Il nuovo leader della Cdu Armin Laschet nei prossimi mesi dovrà lavorare duro affinché la coalizione a semaforo sia numericamente impercorribile. Nel caso in cui si dovesse formare un gabinetto nero-verde il candidato Cancelliere dei Verdi potrebbe quindi essere vice-Cancelliere di Laschet, che tra l’altro ha ottimi rapporti con diversi leader della vecchia guardia dei Grüne.

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