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C’è un italiano nella trama di Maduro per aggirare le sanzioni Usa

Conosciuto per la sua passione per il polo, Alessandro Bazzoni sarebbe responsabile di un reparto di commercializzazione parallela virtuale in outsourcing informale per la petrolifera statale Pdvsa. È stato incluso nella black list degli Stati Uniti per la sua collaborazione con il regime venezuelano

C’è un italiano nella cerchia di Nicolás Maduro. E le autorità americane l’hanno individuato e incluso nella black list di persone coinvolte nel commercio illegale di petrolio venezuelano.

L’uomo, conosciuto per la sua passione per il polo, si chiama Alessandro Bazzoni e sarebbe responsabile di un reparto di commercializzazione parallela virtuale in outsourcing informale per la petrolifera statale Pdvsa.

L’informazione è stata svelata dal sito specializzato in giornalismo d’inchiesta Armando.info (che collabora frequentemente con il Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi) e anche dal quotidiano spagnolo El País. Bazzoni sarebbe capo di una società chiamata Element Ltd e anche la Swissoil Trading.

Queste società risponderebbero al presunto prestanome di Maduro, l’imprenditore colombiano Alex Saab, arrestato a Capo Verde e in attesa di estradizione negli Stati Uniti. E sarebbero elementi chiavi per eludere le sanzioni che il governo americano ha imposto nel 2019 contro la statale petrolifera del Venezuela per colpire il regime di Maduro.

Secondo l’inchiesta di Armando.info, il greggio del Venezuela è stato portato attraverso società registrate in Messico, Emirati Arabi e Russia verso la Turchia, Singapore e Palestina: “Swissoil Trading, il venditore di materie prime rappresentato dall’italiano Alessandro Bazzoni, trasporta nei porti asiatici, principalmente a Singapore, Cina e Malesia, il petrolio, da quanto si apprende da diversi voucher cargo. Le società che lo rivendevano erano indicate come proprietarie del greggio.

L’Osservatorio sulla sicurezza internazionale della Luiss ha ripreso l’inchiesta di Armando.info, sottolineando che la strada intrapresa dal regime venezuelano per eludere le sanzioni di Washington funziona: “Ad esempio, nel novembre dello scorso anno ‘24 spedizioni di petrolio hanno lasciato il Venezuela con 639.000 barili al giorno di petrolio greggio e prodotti raffinati’. Ha anche indicato che le società ottengono petrolio venezuelano, a volte a credito o con sconti tra il 10 e il 15%”.

Tra le navi coinvolte in queste operazioni di trasporto illegale ci sono le petroliere Lion King, Delta Kanaris, Delta Harmony, Melody, Perfect, Azimouth, Commodore, Euroforce e Athens Voyager.

Tuttavia, nonostante le evasioni da parte del governo socialista di Maduro, le sanzioni internazionali hanno uno scontro positivo e stanno riducendo le entrate di denaro alle casse del regime. Un report di Bloomberg sulle transazioni del petrolio venezuelano a febbraio 2021 indica che le esportazioni di greggio sono diminuite: “Le spedizioni di petrolio sono diminuite a 418.857 barili al giorno durante febbraio, che rappresenta una caduta del 13%  rispetto alle spedizioni di gennaio”.

L’agenzia ricorda che a metà gennaio, gli Stati Uniti hanno incluso nella lista nera l’operatore di Malta Elemento Limited e Swissoil Trading SA con sede a Ginevra per bloccare i tentativi di Maduro di aggirare le sanzioni.

“Elemento Ltd. e Swissoil hanno aiutato al Venezuela a vendere il petrolio sotto embargo dagli Usa – si legge su Bloomberg -. Elemento ha acquistato petrolio a Pdvsa per rivenderlo sul mercato. Swissoil Trading SA aiutò Pdvsa a travestire l’origine del greggio aggiungendo chimici per venderlo come qualcosa di diverso al petrolio venezuelano […] Alessandro Bazzoni di Elemento e Philipp Apikian di Swissoil sono stati inclusi nella black list”.


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