Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

La Germania spiega perché ha sospeso il vaccino AstraZeneca

Astrazeneca vaccino

Niente panico, massimo rigore. Una pagina di FAQ del governo tedesco chiarisce gli aspetti statistici e soprattutto le conseguenze legali che hanno spinto allo stop precauzionale del vaccino AstraZeneca

Lunedì la Germania si è unita a Francia, Spagna e Italia nel sospendere in via precauzionale l’utilizzo del vaccino AstraZeneca (AZ) contro il Covid-19, a seguito della comparsa di alcuni casi di trombosi (coaguli nel flusso sanguigno) in soggetti che erano stati vaccinati nelle ore e giorni precedenti.

L’EMA, l’agenzia europea del farmaco che ha approvato il farmaco anglo-svedese dopo averlo testato, ne garantisce la sicurezza. Finora, infatti, sono stati riscontrati solamente 30 casi di trombosi in Europa a fronte di oltre 5 milioni di vaccinazioni. Il Regno Unito, che conta 11 milioni di vaccinati con AZ, non ha riscontrato una correlazione con la formazione di coaguli, e le autorità britanniche e scozzesi hanno rimarcato che il vaccino è “sicuro ed efficace”.

Nonostante ciò, i Paesi sopracitati hanno preferito fermare l’utilizzo del vaccino AZ in attesa di un approfondimento da parte dell’EMA, la quale controllerà i dati aggregati martedì e terrà una riunione straordinario giovedì per deliberare.

Con teutonico rigore, il Ministero della Salute tedesco ha provveduto a pubblicare una pagina di FAQ (domande frequenti) che spiega al pubblico i motivi della sospensione. Partendo dalle basi: la decisione è stata presa dopo che l’autorevolissimo Istituto Paul Ehrlich, che funge da equivalente del Comitato Tecnico Scientifico nostrano, ha rilevato la comparsa dall’inizio della vaccinazione con il farmaco AstraZeneca di sette forme di trombosi encefalica acuta (della vena sinusale) in concomitanza con la mancanza di piastrine (trombocitopenia) e casi di sanguinamento.

Tre di questi sette casi si sono rivelati fatali. A causa della gravità di questa specifica condizione, spiega la pagina del ministero, “non è giustificabile procedere con la vaccinazione senza controlli”. Ancora poche certezze, ma “si nota che anche i giovani ne sono stati affetti – specialmente le donne”.

Le vaccinazioni effettuate in Germania col farmaco AZ sono oltre 1,6 milioni, e la probabilità statistica di trombosi della vena sinusale calcolata dall’Istituto su questo campione oscilla tra 1 e 1,4. Le occorrenze sono state superiori alla media, secondo i dati ricevuti lunedì 15 marzo. Essendo che gli esperti dell’Istituto hanno convenuto all’unanimità che potrebbe esistere una correlazione tra questa condizione e il vaccino AZ, l’ente e il ministero della Salute sono “legalmente obbligati” a iniziare le procedure coordinate di verifica con l’EMA.

Secondo alcuni la sospensione temporanea è comunque controproducente perché le potenziali morti evitabili grazie a una vaccinazione massiccia dei soggetti a rischio sarebbero comunque molto superiori agli eventuali casi di trombosi fatale. “Una questione legittima”, secondo la pagina di FAQ, ma “lo stato ha delle obbligazioni legali verso l’individuo vaccinato durante una campagna di vaccinazione statale”. Se si procedesse senza informare il pubblico, “ci potrebbero essere conseguenze legali”.

La ratio teutonica di fondo è bene espressa all’inizio della pagina: “la vaccinazione è una questione di fiducia e non di obbligo. Ogni vaccinato deve essere certo che tutte le informazioni relative al vaccino siano trasmesse con trasparenza e completezza e che nulla sia trattenuto”. Una scelta in accordo con il principio di massima precauzione e chiarezza comunicativa, unita al rispetto degli obblighi legali dello stato, e non causata da una correlazione provata tra vaccinazione e trombosi. Comunque, “l’EMA deciderà se e come i nuovi ritrovamenti influenzeranno l’approvazione del vaccino”.

×

Iscriviti alla newsletter