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Petrolio per vaccini, il baratto proposto da Maduro (escluso da Facebook)

Una parte della produzione petrolifera sarà dedicata all’acquisto di vaccini, secondo il leader del regime venezuelano. Ma solo a chi garantisce un prodotto affidabile (il riferimento è ad AstraZeneca). E intanto la piattaforma social sospende l’account di Maduro per le “gocce miracolose” anti-Covid…

Non è un segreto che il vaccino è usato da molti Paesi come merce di scambio per favori politici o commerciali (l’esempio del dietrofront di Jair Bolsonaro per l’apertura a Huawei in Brasile in cambio del vaccino cinese è stato raccontato da Formiche.net).

E così, anche il leader del regime venezuelano, Nicolás Maduro, ha annunciato un programma di baratto di vaccini anti-Covid in cambio di petrolio. In una trasmissione tv, Maduro ha ricordato che “il Venezuela ha le petroliere, i clienti che comprano il greggio e dedicherebbe una parte della sua produzione per comprare i vaccini di cui ha bisogno il Paese”. Ha voluto lasciare in chiaro che il Paese sudamericano non ha “bisogno di chiedere l’elemosina a nessuno”, nonostante la grande crisi economica e umanitaria che vive il Venezuela.

Ad oggi, il regime ha siglato accordi con l’istituto russo Gamaleya, per l’arrivo del vaccino Sputnik V e con la Cina per il vaccino Sinopharm. Inoltre, il Venezuela si è offerto come scenario per la sperimentazione della fase clinica di tre dei vaccini cubani Soberana II e Abdala.

Si era parlato qualche giorno fa di un accordo tra il regime venezuelano e il governo ad interim di Juan Guaidó, per l’avvio di una campagna di vaccinazione nell’ambito del programma regionale Covax dell’Organizzazione mondiale della Salute, ma Maduro ha respinto l’uso del vaccino AstraZeneca, considerandolo un prodotto che sta causando “disastri nel mondo”. “Solo vaccini approvati e sicuri per il nostro popolo. Nessun vaccino che sta causando disastri nel mondo sarà ben accolto, e non farò nomi”, ha detto.

Ma non tutte le affermazioni di Maduro sul virus sono da prendere sul serio. Infatti, Facebook ha deciso di sospendere per 30 giorni il profilo del leader del regime, con l’accusa di avere diffuso informazione ingannevole sulle cure del Covid-19.

La piattaforma ha rimosso un video pubblicato il 21 marzo nel quale Maduro illustrava i vantaggi delle “gocce miracolose”, un farmaco anti retrovirale Carvativir nella cura del virus, e dei piani di Caracas per produrlo e distribuirlo nel Paese. In una nota, Facebook ha denunciato la violazione delle regole di corretta informazione sulla pandemia.

Per Maduro la misura si tratta di nuova decisione “arbitraria” con cui Facebook “incorre nella violazione degli articoli 57 e 58 della Costituzione” venezuelana e cerca di silenziare il suo governo.

Molto probabilmente, dopo la sospensione del profilo Facebook Maduro riprenderà il progetto di creare una sua piattaforma social, come ha anche annunciato recentemente l’ex presidente Donald Trump, ancora sospeso da Twitter.

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