La Casa Bianca lavora a un patto con Giappone, India e Australia per contrastare l’influenza cinese in Asia distribuendo vaccini. Il Quad non è solo difesa e tecnologia
Le priorità della politica estera degli Stati Uniti stanno cambiando. Basti pensare che, come ha raccontato Politico, la squadra che al Consiglio per la sicurezza nazionale si occupa di Medio Oriente è stata ridimensionata da Jake Sullivan. Al contrario, il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Joe Biden ha rafforzato l’unità che coordina la politica nell’Indo-Pacifico.
È stato lo stesso Sullivan, parlando recentemente a una conferenza allo United States Institute for Peace, a spiegare che l’amministrazione “vuole davvero portare avanti” la trasformazione di un rete frastagliata di partnership nell’Indo-Pacifico in un raggruppamento di alleanze basate sul quadrilatero di potenze Stati Uniti, India, Australia e Giappone, come raccontato su Formiche.net. Nella stessa direzione va la decisione del Regno Unito di avere in qualità di ospiti al prossimo G7 (di cui fa già parte il Giappone) anche Australia e India (oltre alla Corea del Sud): obiettivo numero uno, contenere la Cina nei campi militare e tecnologico, sempre più connessi.
Il Quad, però, potrebbe presto trovare un altro fronte comune. I quattro, infatti, stanno lavorando assieme a un piano per distribuire vaccini ai Paesi asiatici con l’intento di fronteggiare l’influenza cinese nell’area. A rivelarlo è il Financial Times, che scrive di dialoghi già in corso citando sei fonti. “L’amministrazione Biden sta facendo del Quad il motore della sua politica per l’Asia”, ha detto una di queste. Si parte da un formato di lavoro simile a quello lanciato nel 2004 per affrontare lo tsunami che colpì l’Indonesia e parti del Sud-Est asiatico. Tanvi Madan, un esperto di India del think-tank Brookings Institution, ha spiegato che mettendo il focus sui vaccini gli Stati Uniti potrebbero riuscire ad alleviare le preoccupazioni di diversi Paesi asiatici, che temono una reazioni di Pechino a un Quad dichiaratamente pensato per il contenimento della Cina. Tattica che ricorda quella pensata per coinvolgere gli Stati europei nell’alleanza di democrazie: un patto a geometrie variabili e, se necessario, non dichiarato, come rivelato dal Wall Street Journal.
Un ruolo centrale dovrebbe avere l’India che, come raccontavano su queste pagine Arduino Paniccia e Vas Shenoy, “può essere ormai considerata la farmacia del pianeta”. La pandemia Covid-19 invece di indebolirla, ha spinto l’India “nel club delle economie più importanti, grazie anche alla nuova arma pacifica del 2021: i vaccini”, scrivevano gli esperti.
A guidare i colloqui del Quad “vaccinale” c’è Kurt Campbell, che dopo l’esperienza al dipartimento di Stato durante la prima amministrazione di Barack Obama oggi è a coordinatore per l’Indo-Pacifico al Consiglio per la sicurezza nazionale. Il giorno prima della sua nomina ufficiale alla Casa Bianca un suo articolo uscito su Foreign Affairs (rivista a cui il presidente Biden ai tempi della campagna elettorale aveva già affidato un manifesto della sua politica estera, da cui si evinceva grande attenzione alla Cina). Campbell spiegava che nella regione gli Stati Uniti devono affrontare sfide “specifiche”: l’ascesa dell’economia e delle forze armate cinesi, nonché una ritirata degli Stati Uniti. “Se la prossima amministrazione degli Stati Uniti vuole preservare il sistema operativo regionale che ha generato pace e prosperità senza precedenti, deve iniziare affrontando a turno ciascuna di queste tendenze”, scriveva mettendo nero su bianco la strategia multilaterale che Biden ha intenzione di utilizzare per contenere l’ascesa della Cina.