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Söder, Laschet, Weber. Il dopo-Merkel e lo scossone elettorale

Di Angela Casne

L’uscita di Angela Merkel dalla scena politica tedesca sta creando non pochi scossoni. Dopo il calo alle elezioni regionali, nella Cdu si apre il tema della candidatura a cancelliere per le elezioni nazionali. L’ipotesi di ritorno a casa di Weber è al momento complicata: è il candidato naturale a prendere il posto di Sassoli a gennaio 2022

Il 10 aprile del 2000 Angela Merkel veniva eletta presidente della CDU: il primo presidente donna nella storia del suo partito. L’ascesa di Merkel e la sua elezione a Cancelliere nel 2005 hanno cambiato la storia della Germania e dell’Europa, perché Frau Merkel avrebbe condizionato 20 anni di scelte europee. Adesso dopo un ventennio al femminile di una leader dotata di dottorato di ricerca con tesi sulla chimica quantistica, la CDU appare un po’ disorientata e divisa, a pochi mesi dalle elezioni nazionali.

Il primo segnale è arrivato con la sonora sconfitta alle elezioni regionali di domenica scorsa nei due Laender: Renania e Baden. Il leader della Csu Markus Söder ha descritto la sconfitta come un “campanello d’allarme”. Anche il nuovo Leader della CDU Armin Laschet si è agitato per il risultato e ha cercato di scaricare la colpa della sconfitta sulla gestione dell’emergenza Coronavirus del governo federale, in particolare sul partner minoritario della coalizione, il partito Spd.

Sia Sodër che Laschet corrono per aggiudicarsi il posto di cancelliere lasciato libero dalla Merkel, e tutti e due sono immediatamente intervenuti nel dibattito per cercare un colpevole del pessimo risultato delle regionali di Domenica. Sicuramente le indagini per i casi di corruzione nella compravendita di mascherine, che hanno colpito i conservatori, hanno pesato sul risultato, ma una perdita del 15% non è attribuibile solo a questo.

La verità è che Merkel lascia un vuoto in Germania e forse in Europa, anche se c’è chi è pronto a giurare che la leadership europea può essere in qualche modo colmata da Mario Draghi. Ma tornando alla Germania, né Söder né Laschet hanno la necessaria esperienza internazionale e di gestione di partito che servirebbe in questo momento politico. Per questo qualcuno suggerisce di richiamare in patria Manfred Weber.

Il capogruppo del PPE al Parlamento europeo ha infatti una grande capacità di gestione dei conflitti e delle varie anime dei partiti, riuscendo sempre a fare emergere una posizione unitaria all’interno del PPE al Parlamento europeo. Ma i bene informati dicono che in questo momento al Leader del PPE conviene restare in Europa e candidarsi a presidente del Parlamento europeo nel gennaio 2022, alla scadenza del mandato dell’attuale presidente David Sassoli.

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