Lontani i tempi delle cene piene di pietanze tra Trump e Jinping. All’incontro ad Anchorage non sono previsti pasti tra le delegazioni, nonostante in programma ci sono tre sessioni di 3 ore per due giorni. Tensioni tra i due Paesi o misure anti-Covid?
Era il 2018 quando l’allora presidente americano, Donald Trump, incontrò l’omologo cinese, Xi Jinping, al vertice del G20 a Buenos Aires, Argentina. L’incontro formale sarebbe stato determinante per risolvere le differenze e le tariffe degli scambi commerciali tra Cina e Stati Uniti. Per agevolare la complessa trattativa, gli organizzatori di entrambi i Paesi avevano deciso di rendere l’atmosfera gradevole e rilassata.
Su un tavolo addobbato con piatti e tovaglia bianchi, fiori gialli e rossi, il menù della cena – pubblicato dalla Casa Bianca e ripreso da Business Insider – prevedeva un controfiletto alla griglia con cipolle rosse, insalata di verdure di stagione con maionese al basilico e un’emulsione di parmigiano. Per il dolce: pancake arrotolati al caramello, cioccolato croccante e panna fresca. Pietanze adorate dal magnate repubblicano e apprezzate dal presidente cinese.
Oggi, invece, giorno in cui ci sarà il primo incontro del governo cinese con l’amministrazione del presidente Joe Biden a Anchorage, in Alaska, l’aria è molto diversa. La delegazione cinese, guidata dal ministro degli Esteri, Wang Yi, e dal direttore dell’Ufficio della Commissione centrale degli affari esteri, Yang Jiechi, è arrivata negli Stati Uniti, in un clima scaldato dalle ultime sanzioni contro funzionari cinesi per gli eccessi su Hong Kong. Infatti, l’ambasciatore cinese a Washington, Cui Tiankai, ha affermato che la Cina “non si aspetta di poter risolvere tutti i problemi con un solo dialogo”. E le tensioni si rispecchiano nell’organizzazione della cerimonia, che non potrebbe essere più gelida…
I cinesi sono partiti pervenuti dal momento in cui hanno dovuto sottoporsi ai test per il Covid-19 prima di incontrare i colleghi americani, in rispetto delle norme per i visitatori in Alaska, da quanto ha raccontato un funzionario americano a Politico. Anche la scelta del luogo dell’incontro, Anchorage, è stata strategica: “Gli Stati Uniti volevano che il primo incontro Usa-Cina dell’amministrazione Biden si svolgesse sul suolo americano, e alle condizioni statunitensi”, ha spiegato il funzionario al sito Politico.
Il formato provvisorio del summit riferito da Politico prevede tre sessioni di 3 ore nell’arco di due giorni. Probabilmente ci saranno un massimo di 10 partecipanti per ogni delegazione. Una dimensione relativamente piccola, un po’ per lo stato dei rapporti tra i due Paesi in questo momento, un po’ per le preoccupazione relative alla diffusione del Covid-19.
In tutto questo tempo insieme, però, è prevista la condizione di un pasto caldo, qualcosa che è consuetudine normale in vertici diplomatici di questo tipo. Altro che controfiletto e pancake arrotolati…