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Terna fa a gara per lo sviluppo delle fonti rinnovabili

Terna aggiudica una gara per la creazione di nuove stazioni che connettano parchi eolici e fotovoltaici a beneficio dell’efficienza della rete elettrica. Le attività coinvolgeranno 22 imprese specializzate, tutte italiane, per i prossimi 5 anni attente a sostenibilità, certificazioni ambientali e sicurezza dei lavoratori

Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica italiana e che ha come obiettivo la realizzazione da parte delle imprese di nuove stazioni elettriche sull’intero territorio nazionale, aggiudica a ventidue imprese italiane altamente specializzate una gara da 360 milioni di euro per lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili.

Le ventidue imprese aggiudicatarie sono adeguatamente rappresentative delle diverse regioni italiane, 6 del nord, 10 del centro e 6 del sud e rientrano nel comparto elettromeccanico e civile. Tra i criteri di valutazione del bando, Terna ha dato un rilievo cruciale alla presenza di requisiti di sostenibilità, come l’utilizzo di materiali riciclati e il possesso di certificazioni ambientali ed energetiche, di legalità e salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori.

In particolare, le attività riguarderanno la progettazione e realizzazione di stazioni elettriche da installare nell’arco di cinque anni nei punti nevralgici della rete di trasmissione nazionale, in prevalenza in zone del centro e del sud Italia. L’idea è di creare nuovi collegamenti ma anche sostituire gli impianti esistenti non più adeguati. Le strutture saranno funzionali all’integrazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, in particolare parchi eolici e fotovoltaici, e contribuiranno a migliorare l’efficienza, la sostenibilità e la resilienza della rete elettrica nazionale anche in un’ ottica di decarbonizzazione del sistema energetico italiano.

È nell’ambito dell’esecuzione delle attività previste dal Piano Industriale 2021-2025 di Terna che si inquadra la gara al fine di garantire, specialmente in questo periodo di emergenza con il Covid-19, una ripartenza produttiva delle piccole e medie imprese del settore che sia efficiente e sicura, a sostegno della ripresa economica di tutta la filiera industriale coinvolta e di conseguenza del paese.

La società, che gestisce attualmente oltre 74.000 km di rete elettrica in alta e altissima tensione, 888 stazioni e 736 trasformatori attraverso 4 centri di controllo sul territorio italiano, si avvale nel complesso di circa 2 mila fornitori, per la stragrande maggioranza italiani (97%), utilizzati ogni anno in centinaia di siti di cantiere: si tratta di imprese per lo più di piccole e medie dimensioni, attive nei settori costruzioni ed elettromeccanica, ma anche Ict e servizi innovativi.

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