Fonti esclusive della rivista americana The Daily Beast e del giornale estone Delfi parlano dell’arresto di una spia cinese. Tarmo Kõuts è un cittadino estone che ha lavorato in un istituto di ricerca della Nato che si occupa di ricerca marittima e sottomarina
Tarmo Kõuts è stato condannato la settimana scorsa a tre anni di prigione, come ha riportato Aleksander Toots – il vice direttore del servizio di controspionaggio estone, noto anche come Kapo. L’alto funzionario di Tallinn ha dichiarato a The Daily Beats che Kõuts è stato reclutato nel 2018 dall’Ufficio di Intelligence cinese del Dipartimento di Stato Maggiore Congiunto della Commissione Militare Centrale insieme ad un associato, ancora sotto sentenza. Entrambi sono stati arrestati il 9 settembre 2020, ma nessuna pubblicità o discussione del caso è venuta fuori sui media estoni fino ad oggi.
Il vice direttore del Kapo ha affermato, in un’intervista esclusiva al The Daily Beats, che Kõuts è stato reclutato in territorio cinese e che “era motivato dalle tradizionali debolezze umane, come il denaro e il bisogno di riconoscimento”. Da quanto è emerso, gli agenti dell’intelligence cinese che lo trattavano, operavano sotto la copertura di un think tank, il cui nome non è ancora noto.
Kõuts, ha ottenuto un dottorato in fisica ambientale nel 1999. Ha lavorato per anni al Tallinn Technical University di studi marittimi, specializzandosi in geofisica e oceanografia operativa. Dal 2006, Kõuts è stato direttamente coinvolto nel settore della difesa nazionale estone, ma anche europeo, tanto che è stato nominato membro del comitato scientifico del ministero della difesa estone.
Come componente del distaccamento (e scienziato) è entrato nel comitato scientifico del Centro di Ricerca Sottomarina della Nato (oggi noto con il nome Cmre) con sede a La Spezia, diventandone, dal 2018 al 2020, il vice presidente. Il suo ruolo al centro Nato gli ha dato accesso diretto all’intelligence militare riservata dell’Estonia e della Nato – ad oggi però, non sappiamo quante, e neanche quali informazioni ha passato al governo cinese.
Kapo è stato più volte lodato per il suo successo nella cattura di spie reclutate e gestite dalla Russia, ma è la prima volta (a quanto pare) che hanno a che fare con la Cina. Ad esempio, nel 2008, Kapo arrestò Herman Simm, il capo del dipartimento di sicurezza del ministero della Difesa che al contempo, lavorava per i servizi segreti stranieri della Russia, la Svr. Ma da quando l’Estonia ha aderito all’Ue e alla Nato nel 2004, Kapo ha rivelato di aver notato un aumento dell’interesse cinese, tanto da dover avvertire gli estoni che viaggiano in Cina che possono essere soggetti di operazioni di influenza e reclutamento.
L’Estonia è uno dei pochi paesi che svela pubblicamente i cittadini coinvolti nello spionaggio internazionale e arrestati, ma questo non significa che non vi siano altre persone coinvolte – in Estonia o in Europa – in queste operazioni di controspionaggio cinese. Anche la Russia aveva accusato un importante ricercatore artico di spionaggio per la Cina nel luglio del 2020, e in seguito a queste accuse, Alexander Gabuev, il presidente del programma Russia in Asia-Pacifico del Carnegie Moscow Center, aveva annunciato che “la Cina vuole mostrare di avere ambizioni militari”. La Cina rimane quindi, ad oggi, un enorme enigma per il mondo dell’intelligence – specialmente adesso che è riuscita ad infiltrarsi nella Nato.