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Ecco come la Difesa si prepara al futuro. Scrive il gen. Vecciarelli

Intelligenza artificiale, cambiamento climatico, guerre spaziali e non solo. Pubblichiamo la prefazione del generale Enzo Vecciarelli, capo di Stato maggiore della Difesa, all’edizione 2021 del “Concetto scenari futuri: tendenze ed implicazioni per la Sicurezza e la Difesa”. Il documento è stato elaborato nell’ambito delle attività del “Comitato per l’Innovazione della Difesa”, e integra il Concetto strategico del capo di Stato maggiore della Difesa

Pensare al futuro è un esercizio di valore assoluto, un necessario dovere morale da assolvere per garantirsi, attraverso la comprensione del domani, la possibilità di sopravvivere all’incedere inesorabile del tempo, utilizzando l’arma strategica della “pre-visione” quale vantaggio decisivo nella preparazione del “campo di battaglia”. Ciò è tanto più vero ed attuale oggi ove, a fronte del vorticoso mutare del contesto geostrategico, tecnologico, ambientale, e culturale che ci circonda, avvalersi di studi che aiutino a “pensare al futuro” è una necessità vitale per organizzazioni complesse come la Difesa, chiamata a garantire, in prospettiva, una adeguata rilevanza strategica anche attraverso capacità predittive efficaci rispetto alle traiettorie del domani.

Il punto di partenza e di auspicato arrivo è il futuro: solo studiando oggi le tendenze del domani potremo affrontarle con maggior consapevolezza e con strumenti cognitivi e materiali migliori. Siamo difatti chiamati ad anticipare, attraverso un pensiero integrato, adattivo ed innovativo, trend e trasformazioni la cui profondità e portata raggiungeranno, verosimilmente, una diffusione su scala globale. Guardare al lungo termine (2040+) richiede uno sforzo intellettuale e l’assunzione di un calcolato, ma necessario, rischio, che ci permetta, uscendo dal perimetro della comfort zone, non solo di anticipare i trend, ma anche di declinarne gli effetti e le conseguenze future in grado di ridefinire le priorità delle società ed i relativi equilibri di forza, di influenzare i nostri comportamenti, di guidare l’innovazione e di determinare cambiamenti strutturali.

Anticipare nel pensiero queste linee tendenziali è un esercizio fondamentale per poter gettare le basi delle predisposizioni che ci permetteranno di governarne efficacemente gli effetti e le conseguenze. Che impatto avrà l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale? Quali conseguenze attenderci dai cambiamenti climatici e dal declino demografico in Occidente? Il dominio spaziale e quello cibernetico porteranno più opportunità o più rischi? Vivremo davvero in smart cities capaci di essere energeticamente sostenibili? Come e con quali strumenti il Comparto Difesa saprà adattarsi a tutto questo?

In prospettiva, le differenti risposte al quadro d’insieme tratteggiato, verosimilmente, potranno influenzare le interazioni tra Stati, organizzazioni internazionali e attori non statuali anche a fronte di agende strategiche divergenti, di livelli di ambizione talvolta confliggenti e di diverse priorità e scale valoriali. Da tale consapevolezza, che rappresenta al tempo stesso una sfida per noi e per le nuove generazioni, discende la responsabilità per il Comparto Difesa di comprendere le grandi tendenze in atto, tratteggiare quelle attese e future e, non secondariamente, approfondire le correlate implicazioni derivanti.

Occorre, al contempo, analizzare “i futuri” individuandone le linee di tendenza e studiandone i vettori del cambiamento per orientare, con immediata concretezza, le decisioni strategiche che, attraverso azioni programmatiche declinate secondo un autentico approccio whole-of-government, traccino un chiaro percorso di approntamento in grado di predisporre e modellare il “Paese del futuro”.

Per approfondire e indagare a fondo questi aspetti, abbiamo riunito, secondo il paradigma della “sinergia pubblico-privato”, diversi attori autorevoli tra mondo della ricerca, università, industria e società civile, posti in interlocuzione virtuosa con il comparto Difesa al fine di elaborare, nel modo più integrato possibile, tendenze credibili rispetto alle molteplici direzioni del cambiamento. In tal senso, consapevoli dei margini di errore legati a un’analisi di così lungo periodo ed applicando un’ottica nazionale, si è provveduto a decifrare e sviluppare gli “Scenari futuri” in base ai principali trend di natura geopolitica, socioeconomica, tecnologica ed ambientale.

Successivamente, con la scomposizione sistematica delle linee di cambiamento emerse, sono state individuate le implicazioni generiche di Sicurezza e quelle specifiche per la Difesa, che informeranno, quali principi guida, il processo di trasformazione, le linee da seguire per la ricerca e sviluppo, e l’evoluzione dello strumento militare, ispirato da un approccio interforze e multi-dominio. Gli scenari delineati prospettano un quadro complessivo ove minacce ibride, confronto tecnologico, competizione per l’accesso alle risorse naturali e necessità di sostenibilità ambientale sono in stretta interazione.

Per continuare d essere rilevante e per salvaguardare gli interessi nazionali irrinunciabili, lo strumento militare dovrà rispondere con un consapevole e rapido adattamento all’innovazione, implementando coraggiose e lungimiranti decisioni programmatiche che anticipino i trend di cambiamento ed attivino per tempo le predisposizioni necessarie ad assicurare un’adeguata capacità operativa, un’indispensabile resilienza sistemica e, nel contempo, un processo virtuoso di continuo aggiornamento del nostro contributo al pensiero strategico nazionale. Disporre di una leadership inclusiva, che sappia investire in competenza, formazione e valori, rappresenta una risposta necessaria per fronteggiare, con lungimirante coraggio, l’indeterminatezza dei tempi futuri, proponendo soluzioni in grado di valorizzare la risorsa umana e fare la differenza rispetto alla tecnologia delle macchine e dell’intelligenza artificiale.

Il capitale umano del comparto Difesa, sin da ora, è quindi chiamato ad aggiornarsi ed a cogliere la sfida di “governare il cambiamento” attraverso le migliori armi strategiche che disponiamo come sistema Paese, ossia la creatività, il pensiero laterale e la capacità di fare squadra, risorse pregiate che non hanno pari al mondo. In conclusione, alla luce del dibattito già in atto in tema di Sicurezza e Difesa nazionale, ritengo che questo documento, nonché il processo utilizzato per la sua redazione, rappresentino un ideale modello di ispirazione per la più volte auspicata “intelligenza collettiva” che veda una sempre più strutturata collaborazione tra la Difesa e gli asset strategici del Paese, in linea con quanto delineato nel mio “Concetto Strategico” ed a premessa di una maggiore “efficienza sistemica e rilevanza complessiva” dello strumento militare.

Il Concetto scenari futuri è pubblicato qui


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