Con il lancio del nuovo logo, l’Agenzia industrie difesa (Aid) lancia anche il suo rinnovamento. Ne abbiamo parlato con il direttore generale, Nicola Latorre, che guarda a nuove partnership con gli altri protagonisti del settore e alle sfide dell’innovazione tecnologica. “L’Aid si candida ad asset strategico del sistema-Difesa-Paese”
Valorizzare le competenze maturate negli ultimi anni e intensificare le collaborazioni con gli altri attori del comparto nazionale. È questa la strategia dell’Agenzia industrie difesa (Aid) per diventare asset di riferimento del settore, sempre più centrale nella lotta alla pandemia e nella ripresa che dovrà seguirne. Ce l’ha spiegata il direttore generale, Nicola Latorre, che abbiamo raggiunto per commentare il lancio del nuovo logo e del canale YouTube a oltre vent’anni dall’istituzione dell’ente. L’Aid gestisce le molteplici unità industriali del ministero della Difesa, ne cura l’ammodernamento e l’adattamento in situazioni emergenziali, come il contrasto al Covid-19, quando gli stabilimenti si sono prestati alla produzione di mascherine, ventilatori e igenizzanti.
IL RINNOVAMENTO…
Nicola Latorre è stato nominato al vertice dell’Aid lo scorso ottobre dal consiglio dei ministeri su proposta del ministro Lorenzo Guerini. Nella passata legislatura è stato presidente della commissione Difesa del Senato. Ora è impegnato nella “fase di rinnovamento che la direzione generale intende dare alla governance di Agenzia industrie difesa”. L’obiettivo, ha spiegato, “in continuità con il passato, è valorizzare la tradizione che ciascun stabilimento conserva”. L’Agenzia è stata istituita nel 1999 (decreto legislativo 300) con l’obiettivo di diffondere la cultura aziendale negli stabilimenti produttivi in gestione a palazzo Baracchini.
…E LA STRATEGICA
Oggi è arrivato il nuovo logo, per “trasmettere l’immagine di una strategia di rinnovamento dell’agenzia che si adegua alle novità intervenute sul mercato”. Così, ha detto Latorre, “confermiamo innanzitutto la volontà di proporci come uno degli asset strategici del sistema-Difesa-Paese, mettendoci nelle condizioni di assolvere tale funzione e di procedere valorizzando lo straordinario patrimonio di esperienza che l’agenzia ha accumulato, soprattutto negli ultimi anni”. Si guarda alle “sfide future”, quelle che “il mercato e le innovazioni tecnologiche ci impongono”. Per questo, ha aggiunto, “vogliamo migliorare e rilanciare gli impianti industriali, per offrire al sistema-Paese e alla Difesa un supporto sempre più di qualità”. D’altra parte, “l’Agenzia è entrata nella fase dell’economica gestione che impone l’assunzione di un piano efficace per il raggiungimento degli obiettivi strategici”.
LA COLLABORAZIONE CON I PRIVATI
I margini di crescita, ha notato Latorre, “sono amplissimi, in particolare attraverso l’intensificazione della partnership con gli altri attori del sistema-Paese, prima di tutto con gli stakeholder fondamentali, Leonardo e Fincantieri, e poi con le altre realtà aziendali del settore, con cui ci auguriamo di poter sviluppare nuove collaborazioni entro quelle esistenti”. In sintesi, ha detto il direttore generale dell’Aid, “ci proponiamo come elemento di supporto allo sviluppo del sistema”.
L’ESPERIENZA…
Si parte da esperienze ben consolidate. “Non dimentichiamoci che l’Agenzia già rappresenta un patrimonio del sistema della Difesa”. Nel perimetro dell’Aid rientra “l’unica officina farmaceutica dello Stato, a Firenze”. È lo stabilimento chimico farmaceutico militare, al centro dell’intesa che Latorre ha siglato a gennaio con Fabrizio Landi, presidente della Fondazione Toscana Life Science (TLS), per sviluppare insieme un programma integrato di ricerca e sviluppo per la produzione di vaccini e anticorpi.
IL LIVELLO DI QUALITÀ
Lo stabilimento di Firenze è anche tra i simboli del supporto della Difesa nella lotta al virus, essendo stato mobilitato, già dal 17 marzo dello scorso anno, nei primi giorni di emergenza sanitaria, per la produzione di produrre gel disinfettante. “A Gaeta – ha rimarcato Latorre – abbiamo poi uno stabilimento che è all’avanguardia su dematerializzazione, digitalizzazione e archiviazione”. Dipendono dall’Aid anche “tutti gli stabilimenti per munizionamento e demunizionamento, con livelli qualitativi di primo piano”. Si procede inoltre con “la modernizzazione dei siti di Messina e Castellammare, che anche in sinergia con realtà private di eccellenza potranno crescere ulteriormente”.
IL NUOVO LOGO
“Tutto questo – ha chiosato Latorre – è sintetizzato nel nuovo logo dell’Agenzia”. C’è l’elemento iconografico della stella a tre punte, già presente nel precedente logo, su un quadrato composto da nove quadrati di colore blu che rappresentano gli stabilimenti affidati all’Aid. In basso, è stata posta come base la bandiera italiana raffigurata in maniera stilizzata, per rimarcare l’appartenenza allo Stato. È la Difesa a servizio del Paese, anche con le sue componenti industriali che, ha concluso Latorre, “saranno ancora più cruciali all’indomani della crisi pandemica”.