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Ambasciatori umiliati, influencer arrestati. Ai militari birmani scappa il freno

Somiglia a un colpo di Stato ciò che è successo nel quartiere Mayfair di Londra. L’ambasciatore birmano Kyaw Zwar Minn è stato cacciato dalla sede diplomatica dall’addetto militare perché ha denunciato la giunta al potere. A Myanmar arrestati giornalisti, attori, blogger e artisti

È rimasto fuori dalla sede diplomatica ed è stato costretto a dormire in macchina l’ambasciatore del Myanmar nel Regno Unito. Dopo avere denunciato il golpe di Stato, e chiesto la libertà della leader politica Aung San Suu Kyi, Kyaw Zwar Minn (nella foto) è stato rimosso dall’incarico e non ha più potuto accedere all’ambasciata a Londra. A cacciare lui e il personale diplomatico è stato l’addetto militare dell’ambasciata.

Kyaw Zwar Minn ha raccontato all’agenzia Reuters che l’episodio è simile a un altro colpo di Stato, avvenuto questa volta in pieno centro di Londra, nel famoso quartiere di Mayfair. Secondo alcune fonti vicine all’ambasciata birmana, il vice ambasciatore Chit Win ha assunto il ruolo di incaricato d’affari della sede diplomatica.

Le immagini e i video di Kyaw Zwar Minn, in piedi fuori dalla porta dell’ambasciata e accompagnato da manifestanti e agenti della polizia britannica, stanno facendo il giro del mondo sui social network.

Intanto, il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab ha condannato l’azione dei militari birmani a Londra, e ha sostenuto l’ambasciatore Kyaw Zwar Minn. Su Twitter, ha scritto: “Il Regno Unito continua a chiedere di porre fine al colpo di stato e alle spaventose violenze in corso oltre che un rapido ripristino della democrazia”.

Ma la repressione dei militari birmani non si limita alle sedi diplomatiche. È partita da qualche settimana una campagna per arrestare artisti, blogger e influencer che sono critici sulla giunta che ha preso il potere a febbraio.

L’attrice birmana, Win Min Than, è stata arrestata a Taunggyi durante la notte, quando si nascondeva con sua mamma in un albergo. “Voglio mostrare amore per il mio Paese, non difendere alcun partito, ma sì protestare pacificamente il rifiuto alla dittatura”, aveva raccontato la giovane al quotidiano El País. L’attrice ha milioni di follower su Facebook e, da dare consigli di moda e cura della pelle, è passata a informare sulla repressione e la violenza contro i manifestanti da parte dei militari.

Win Min Than è nella lista pubblicata dal The Global New Light of Myanmar e l’emittente statale Myawaddy con i nomi degli attori, scrittori, blogger e giornalisti accusati di tradimento dalla giunta perché diffondono “notizie che possono minare la stabilità di Stato”. Rischiano fino a tre anni di carcere.

L’esercito di Myanmar ha anche bloccato alcuni servizi di telefonia mobile e wifi nel tentativo di interrompere il flusso di informazione e comunicazione dei protestanti.

Dal giorno del colpo di Stato, il 1° febbraio, circa 600 persone sono state uccise dalla repressione delle forze di sicurezze; un centinaio erano bambini e adolescenti. Altre 3000 persone sono scomparse o sono state arrestate.

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