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Uniamo le democrazie. La sfida di Biden (e l’assist a Draghi)

Thomas Smitham, numero uno dell’ambasciata Usa a Roma, spiega che c’è “sintonia tra l’amministrazione Biden e il governo Draghi”. Poi annuncia che Washington sta lavorando a un forum di democrazie “per dicembre o gennaio”

“C’è sintonia tra l’amministrazione Biden e il governo Draghi. Possiamo lavorare insieme su tanti temi importanti”. Parola di Thomas Smitham, incaricato d’affari ad interim presso l’ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia. 

SLANCIO TRANSLANTICO

“Sfide comuni, partnership forte”, ha evocato il diplomatico indicando quattro sfide: la pandemia, la necessità di far ripartire le nostre economie, la sicurezza nazionale per i Paesi occidentali, la crisi climatica. In questo momento, ha sottolineato, c’è sintonia anche tra Stati Uniti e Unione europea. “I rapporti con l’Italia sono molto importanti per noi e la nuova amministrazione vuole rafforzare e rinnovare i legami. In questo contesto la visita di [Luigi] Di Maio a Washington è stata molto importante, è stato un onore accoglierlo come primo ministro degli Esteri. Apprezziamo poi le parole di [Sergio] Mattarella in occasione dei 160 anni della nostre relazioni”.

FEELING ROMA-WASHINGTON

Le dichiarazioni del diplomatico sembrano confermano il buon feeling tra Roma e Washington, frutto anche del rapporto personale tra Joe BidenMario Draghi. Basti pensare che nel corso di un evento per la celebrazione dei rapporti tra i due Paesi Frederick Kempe, presidente e Ceo dell’Atlantic Council, ha ricordato che nel 2015 all’assegnazione al presidente del Consiglio (allora governatore della Banca centrale europea) del Global Citizen Award dell’Atlantic Council era presente anche l’attuale presidente statunitense (allora vice), pronto a congratularsi con lui per il “lavoro veramente difficile” svolto. Un episodio raccontato da Formiche.net.

FOCUS SULLA LIBIA

“L’amministrazione Biden vuole rinnovazione e rafforzare i legami tra Italia e Stati Uniti. Questo è ovvio”, ha spiegato il diplomatico. In questo senso, “la Libia è estremamente importante per l’Italia e [Antony] Blinken e Di Maio hanno parlato nel loro incontro a Washington della necessità di collaborare di più su questo tema. La nostra posizione, comune con Roma, è che le forze straniere debbano lasciare il Paese”, ha spiegato ancora con riferimento alle milizie russe e turche. Tra poche settimane, ha aggiunto, arriverà in Itali l’ambasciatore statunitense in Libia, Richard Nordland, “per avere un colloquio con l’Italia su questo tema così importante”, ha sottolineato l’attuale numero uno dell’ambasciata.

VERTICE TRA DEMOCRAZIE

Parlando dei diritti umani come tema centrale della politica estera della nuova amministrazione statunitense, il diplomatico ha ricordato gli sforzi degli Stati Uniti per rientrare nel Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Inoltre, ha riferito che l’amministrazione “sta organizzando per dicembre o gennaio” un vertice tra democrazie. È quel progetto di G-10 (o D-10) che avrà come banco di prova il prossimo G-7, a cui il Regno Unito, Paese organizzatore, ha invitato come ospiti Australia, India e Corea del Sud. Il diplomatico non ha fornito dettagli sulla composizione ma ha spiegato: “è un segnale dell’importanza che mette questa amministrazione sulla democrazia, sui diritti umani, sui diritti civili”.

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