“La grande maggioranza di voi non sarà rapita dalla polizia”. Dopo le tensioni su Huawei e Xinjiang, le parole dell’ambasciatore cinese che si rivolge ai turisti canadesi per invitarli a visitare il Paese. Con delle parole non esattamente tranquillizzanti…
Intervistato da Blacklock’s Reporter, l’ambasciatore cinese a Ottawa, Cong Peiwu, ha invitato i canadesi a visitare la Repubblica popolare, promettendo che la “stragrande maggioranza” di loro non dovrebbe preoccuparsi di essere rapita dalla polizia e finire in manette. “La Cina non è uno stato di polizia”, ha detto “Se cammini per le strade cinesi, è abbastanza sicuro”.
Parole sinistre che hanno riacceso le tensioni tra Ottawa e Pechino, tra cui i rapporti erano già tesi dopo la decisione del governo canadese di chiedere lo spostamento delle Olimpiadi 2022 dalla capitale cinese e di adottare la definizione di “genocidio” per la repressione contro la minoranza uigura nello Xinjiang in base a quello che l’ambasciatore Cong ha definito il “cosiddetto pretesto dei diritti umani”. A ciò si somma il braccio di ferro giudiziario che coinvolge Meng Wanzhou, manager di Huawei e figlia del fondatore Reng Zhengfei, e i due consulenti canadesi Michael Spavor e Michael Kovrig, arrestati con l’accusa di spionaggio in una sorta di rappresaglia per il trattamento di Meng.