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Cosa hanno detto Conte e Travaglio sul video di Grillo

L’ex presidente del Consiglio ha tracciato una linea che lo separa dalle di Beppe Grillo: “Non possiamo trascurare che in questa vicenda ci sono anche altre persone, che vanno protette e i cui sentimenti vanno assolutamente rispettati”, ma riconosce i meriti di M5S nella lotta alla violenza contro le donne. Difesa d’ufficio per il garante M5S da parte del Fatto: “Grillo non ha sbagliato a difendere suo figlio”

Ancora si fanno sentire le onde provocate dallo tsunami del video pubblicato da Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro, accusato di violenza di gruppo insieme a 3 suoi coetanei. E sono onde che hanno travolto il mondo della politica, e ancor più chi a Grillo è più vicino. Uno su tutti, Giuseppe Conte, che del Movimento 5 Stelle dovrebbe essere il ri-fondatore e che nelle ultime settimane si era fatto notare per la discrezione, limitando uscite pubbliche e dichiarazioni, concentrandosi, secondo retroscena e ricostruzioni, sul lavoro di stesura del nuovo statuto-manifesto di M5S.

Eppure le parole del comico genovese hanno spinto Conte a reagire, e a dire la sua, nella serata di ieri. “Sono ben consapevole di quanto questa vicenda familiare lo abbia provato e sconvolto. È una vicenda che sta affliggendo lui, la moglie, il figlio e l’intera famiglia. Comprendo le preoccupazioni e l’angoscia di un padre – ha detto Conte – ma non possiamo trascurare che in questa vicenda ci sono anche altre persone, che vanno protette e i cui sentimenti vanno assolutamente rispettati, vale a dire la giovane ragazza direttamente coinvolta nella vicenda e i suoi familiari che sicuramente staranno vivendo anche loro momenti di dolore e sofferenza”. Insomma, l’ex premier traccia una linea a separare la sua figura dalle parole di Grillo, comprensibili – dice – in quanto padre che è afflitto da una vicenda familiare angosciante.

Ma all’attacco alla magistratura arrivato da Grillo, Conte ha risposto da giurista e da leader di un Movimento che sui temi della giustizia ha basato molta della sua essenza. “In questa vicenda – ha sottolineato Conte – vi è un principio fondamentale che non possiamo mai perdere di vista: l’autonomia e il lavoro della magistratura devono essere sempre rispettati. Perciò anche in questo caso attendiamo che i magistrati facciano le loro verifiche”. Un colpo al cerchio e uno alla botte, secondo alcuni, una chiara presa di distanza dal garante del Movimento per altri.

A schierarsi in difesa del comico è stato il direttore del Fatto Quotidiano, che nel suo editoriale oggi ha in parte difeso il Grillo padre: “Grillo non ha sbagliato a difendere suo figlio. E fanno ribrezzo quanti, col ditino alzato, deplorano la sua rabbia: vorrei vedere loro, al suo posto. Gli errori sono altri”, ha esordito nel suo editoriale, il quale ha scelto poi di sottolineare i meriti di M5S nella riforma del Codice rosso all’epoca del governo gialloverde, il quale “ha raddoppiato i tempi per le querele da 6 mesi a 1 anno”, così come ha fatto lo stesso Conte nel suo messaggio.

Una scelta delle parole misurata, quella dell’ex presidente del Consiglio, che oltre a tenere conto dei richiami dei parlamentari 5 Stelle che ne hanno chiesto l’intervento a gran voce, guarda anche alla sfida dell’alleanza con il Partito democratico, con il quale la costruzione del campo di centrosinistra passa anche da un possibile accordo per le prossime elezioni amministrative. E anche qui, i nodi non sono pochi, e difficili da sciogliere, se si pensa che nelle principali realtà che andranno al voto – Milano, Torino e Roma – un accordo tra le due forze politiche sembra più distante che mai.

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