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Tutto è possibile, storie di risorgimento digitale. Al via il contest di Tim e Raiplay

Parte il contest di Tim e Raiplay, lanciato oggi durante la conferenza stampa in diretta streaming, che durerà due settimane, alla ricerca di protagonisti per la docu-serie “Tutto è possibile, storie di risorgimento digitale” disponibile in autunno sulla piattaforma digitale della Rai. Tra i partecipanti alla conferenza stampa, Salvatore Rossi, presidente Tim, Elena Capparelli, direttrice Raiplay e Digital, Andrea Laudadio, responsabile Tim Academy & Development e Riccardo Luna, giornalista e curatore del progetto

Otto storie di rinascita, di risorgimento digitale: cittadini che grazie al digitale non solo hanno resistito in un difficile momento di prova ma si sono reinventati e diventati migliori. L’idea della docu-serie di Tim e Raiplay dal titolo “Tutto è possibile, storie di risorgimento digitale” parte dalla domanda di Riccardo Luna, giornalista e curatore del progetto, nel corso della conferenza stampa: “come sarebbe stata la nostra vita in quest’anno tremendo senza il digitale”? Tra i partecipanti alla conferenza stampa, Salvatore Rossi, presidente Tim, Elena Capparelli, direttrice Raiplay e Digital, Andrea Laudadio, responsabile Tim Academy & Development.

Il digitale si è dimostrato uno straordinario strumento di resilienza, e il più grande acceleratore della trasformazione digitale del Paese è stata senza dubbio la pandemia. Una ricerca del Censis, ha segnalato Luna, ha dimostrato che dieci milioni di italiani hanno imparato qualcosa di nuovo in ambito digitale in quest’ultimo anno.

Il digitale, per molti, è stato anche uno strumento per fare qualcosa di davvero significativo. “Andiamo verso un’epoca ibrida, in cui riutilizzeremo gli strumenti dell’epoca pre-Covid, ma potenziati dal digitale”, ha ricordato il giornalista. L’obiettivo della docu-serie è proprio di raccontare storie di trasformazione digitale grazie alla quale, oggi, siamo cittadini migliori.

OPERAZIONE RISORGIMENTO DIGITALE

Lo spirito iniziale di Operazione risorgimento digitale, lanciata nel 2019 come un progetto di Tim ma diventato poi parte di una collaborazione più ampia, è partito dalla constatazione di quanto indietro sia la popolazione italiana nel possesso delle competenze digitali minime, che servono ha spiegato Salvatore Rossi, per presentarsi nel novero dei paesi avanzati.

Si rende necessario agire per innalzare il livello di conoscenza digitale del popolo italiano, “è un’operazione enorme che spetta innanzitutto al settore pubblico ma anche i privati possono dare il loro contributo”, ha detto Rossi. L’Italia, infatti, è venticinquesima su ventotto paesi nella “pagella” delle competenze digitali della Commissione europea.

Tim ha deciso di mandare alcuni suoi operatori in giro per le città italiane per offrire consulenza e corsi ai cittadini partendo da come si accende un computer fino alle conoscenze più sofisticate e avanzate, senza implicazioni commerciali. Dopo l’intervento in dodici città italiane, con il coinvolgimento di 8.000 persone, è arrivata l’epidemia di Covid che ha trasformato quest’iniziativa in un percorso virtuale.

È stata una straordinaria opportunità, oltre un milione di italiani sono stati coinvolti in questa iniziativa. Adesso, però, è arrivato il momento di fare un ulteriore salto di qualità, “e quale partner migliore della Rai? L’istituzione benemerita – ha ricordato il presidente Tim – che fu già protagonista negli anni ’50 di un primo tentativo, ben riuscito, di alfabetizzazione in senso letterale degli italiani. Adesso, il nuovo alfabeto è quello digitale”.

Il superamento del digital divide con la crescita dell’alfabetizzazione digitale è un obiettivo di cui anche “il presidente Draghi ha sottolineato l’importanza” ha aggiunto Rossi. Tutti “sanno leggere e scrivere, ma non tutti sanno usare un computer, così abbiamo pensato di coinvolgere nel progetto anche la Rai, attraverso una bella docu-serie”. Una partnership che in futuro potrebbe continuare.

UN CONTRIBUTO SOSTANZIALE

Operazione Risorgimento Digitale continuerà a fare rete con le istituzioni, aziende e realtà del terzo settore impegnate insieme nella diffusione delle competenze digitali. Già oggi sono oltre 40 i partners del progetto e in occasione del Safer Internet Day, lanciato dalla Commissione europea, è stata organizzata una serie di incontri, webinar e attività formative sull’uso consapevole della rete con la partecipazione di esperti e aziende del settore.

L’Operazione risorgimento digitale, durante la pandemia, ha dato, e continua a dare un contributo sostanziale donando telefoni e tablet agli ospedali dove i pazienti Covid hanno avuto bisogno di strumenti per comunicare con i loro parenti. La stessa necessità che si è verificata nelle carceri italiane ha ricordato Andrea Laudadio.

Sono 130 i dipendenti di Tim direttamente impegnati nel progetto e altrettanti i colleghi delle aziende partner che quotidianamente realizzano progetti per accompagnare l’innovazione digitale. Un esempio su tutti: nella fase complessa del Covid, sono intervenuti come help-desk di tutte le attività che il Miur ha messo a disposizione per la didattica a distanza, a supporto di studenti e famiglie in difficoltà di fronte al loro utilizzo.

“Il messaggio più importante dell’operazione parte dal fatto che la trasformazione digitale del paese non possa passare soltanto da infrastrutture e tecnologie ma che sia necessario un forte intervento delle competenze” ha detto Laudadio.

TUTTO È POSSIBILE

Lo spirito di diventare “uno strumento e un’occasione per promuovere l’alfabetizzazione digitale è quello che guida dall’inizio il lancio della piattaforma di servizio pubblico Raiplay, che oggi arriva a quasi 19 milioni di utenti registrati”, ha detto Elena Capparelli. Queste grandi sfide e potenzialità, presenti su Raiplay, rappresentano un connubio ideale per fare innovazione.

L’obiettivo della piattaforma digitale Rai è quello di intervenire su nuovi target, più giovani rispetto a quelli che rappresentano il pubblico tradizionale della rete, e seguire le abitudini di consumo non lineari. Ma c’è anche la finalità di promozione di progetti che possano dare un aiuto al pubblico tradizionale, fortemente interessato a fruire di contenuti attraverso nuove modalità.

“Il racconto di come, a partire da un’emergenza così grave come quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, si sia generata innovazione insieme a una nuova e più diffusa cultura digitale, è un racconto bellissimo, positivo, autentico”, ha sottolineato Capparelli.

Se la pandemia lascerà strascichi positivi sulla nostra società riguarderanno proprio l’opportunità di ampliare la cultura digitale e mantenere tutte le competenze acquisite per necessità nell’ultimo anno. “Abbiamo imparato termini e concetti che prima non conoscevamo, come ad esempio le ricette dematerializzate. Anche la didattica a distanza rappresenta una ricchezza che non deve sostituire la presenza, ma va sfruttata per l’inclusione di studenti lontani dalla scuola per motivi di necessità”, ha affermato la direttrice di Raiplay.

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