Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Abbiamo davanti le tre settimane cruciali per il governo. Scrive Pittella

Di Gianni Pittella
Tsipras

Vaccini, riaperture e Recovery Plan. I primi due sono i più urgenti, ma il terzo è il cuore della missione del governo. E le scelte non possono essere neutre, le linee guida devono essere la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale. Il punto del senatore Gianni Pittella (Pd)

Lo scontro diplomatico con la Turchia è solo la punta di un iceberg ed è l’antipasto delle sfide cruciali che attendono il Governo nelle prossime quattro settimane. Mario Draghi il governo e la maggioranza, noi, ci troveremo davanti una navigazione pericolosa, ma obbligata. E la polemica con Ankara, per aver chiamato le cose con il loro nome, fa capire che non mancheranno prezzi da pagare alle scelte di coerenza.

Tre sono le partite decisive di questo aprile, strettamente intrecciate fra loro. La prima è la campagna vaccinale, con l’obiettivo del mezzo milione di iniezioni al giorno. Obiettivo ambizioso, ma niente affatto facile. Partita da giocare sulla fornitura dei medicinali e,  allo stesso tempo, sull’organizzazione capillare della somministrazione. Stella polare quella scala di priorità che Draghi ha indicato, la precedenza ai più anziani e ai più deboli. Serve per abbattere il rischio di mortalità, è quindi una via di umanità e di giustizia. Furbate non sono ammesse.

Secondo capitolo, le riaperture, che all’accelerazione della campagna vaccinale è strettamente connessa. Serietà politica vuole che si proceda con prudenza, che siano i dati a consentire di pensare al riavvio dell’economia. Meno contagi, e tanti vaccini.
Fare oggi promesse su date certe, come fa Salvini, non agevola. Complica le cose. Certo, nessuno può mettere in dubbio che (parole di Draghi) il miglior ristoro sia costituito dalle riaperture.

Nel frattempo, le attività economiche hanno bisogno di ulteriore sostegno, e per questo è necessario votare un nuovo scostamento di bilancio, che consenta un ulteriore decreto di sostegni. Faremo di tutto perché arrivi ossigeno al più presto alle imprese, consentendo loro di farsi trovare pronti quando finalmente i motori dell’economia torneranno a riaccendersi, nella convinzione che non manchi più molto.

Su tutto c’è la partita delle partite, il Recovery Plan. La scadenza inderogabile è il 30 aprile, entro cui il Piano Nazionale andrà consegnato all’Unione Europea. Sarà corsa contro il tempo nelle prossime tre settimane per presentare a Bruxelles un documento credibile e solido. La sfida è cruciale per il nostro futuro. I fondi messi a disposizione dalla UE costituiscono una opportunità irripetibile per la ripartenza. Sta a noi non sprecarla. Bisogna dimostrare di saper spendere, ma spendere bene.

E per quanto i tempi siano forzatamente ristretti, il parlamento non può essere esautorato, o confinato a un mero ruolo di ratifica. Certo è, però, che il Recovery Plan costituisca il cuore della mission del governo Draghi, che merita, di conseguenza, tutto l’appoggio possibile in questa fase delicata. Ma le scelte non possono essere neutre, e le linee guida del nostro operare devono essere la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale, con la consapevolezza che nelle prossime quattro settimane ci si gioca gran parte dei prossimi dieci anni.

×

Iscriviti alla newsletter