Gli Stati Uniti rientrano nelle mete più ambite degli imprenditori. In quest’ottica Simest ha lavorato di concerto con il governo italiano per misure straordinarie che hanno dato nuovo respiro all’export italiano
Stilando una classifica delle mete più ambite dagli imprenditori che – con la forza economica adeguata derivata dagli strumenti Simest – hanno potuto coronare il proprio sogno ed espandersi in nuove aree del mondo, emergono gli Stati Uniti.
“Un’ottima iniziativa, quella di Simest, che ha avvicinato l’export italiano agli Usa: un mercato costoso che ha bisogno del know-how italiano per innovarsi e darsi una struttura. Serviva il giusto incentivo e siamo lieti che il Fondo 394/81 sia stato rifinanziato”, spiega Michela Parmeggiani, vice amministratore delegato di ExportUsa, società di consulenza che affianca le imprese italiane negli States.
Illinois, Texas, Indiana, Missouri, Minnesota, Wisconsin, Georgia, Florida le destinazioni di maggiore interesse per il settore della meccanica, mentre il New Jersey è stato selezionato per i produttori di allestimenti fieristici, che poi lavoreranno in tutto il continente. Michigan, Indiana, Florida e California per l’agroalimentare e il North Carolina per l’edilizia.
Non sono solo le aziende a doversi adeguare ai cambiamenti dettati dalla pandemia, modificare i propri orizzonti di crescita, e buttare il cuore oltre l’ostacolo diventando più digitali. Il supporto finanziario alle attività economiche dev’essere, anch’esso, al passo con i tempi e va orientato a un nuovo paradigma dove appare insufficiente investire a casa propria, ed è necessario premere sull’acceleratore dell’export e degli investimenti. Simest ha azzeccato una formula a sostegno delle Pmi italiane: l’assenza di garanzie bancarie e il fondo perduto per l’internazionalizzazione. Un connubio irrinunciabile per tutti gli imprenditori che volevano dare corpo al proprio business in mercati terzi, ma che non avevano mai osato fino in fondo pur avendo una struttura adeguata, prodotti e tecnologie che ben si sposavano con i Paesi di interesse.
“Lo shock della pandemia è un’opportunità epocale per le imprese che riusciranno a evolversi in uno scenario competitivo radicalmente cambiato in pochi mesi – ha dichiarato Mauro Alfonso, amministratore delegato di Simest – Questo significa ridefinire il proprio business model sulle direttrici della sostenibilità e della digitalizzazione, ottenendo vantaggi competitivi strategici e conseguentemente nuove quote di mercato. È una occasione irripetibile per crescere e investire all’estero, in particolare negli Usa che avranno una ripresa poderosa. Con l’aiuto di Simest è più semplice farlo”.
Internazionalizzare, soprattutto nel caso degli Stati Uniti, significa strutturarsi in loco con una propria azienda, un proprio servizio di customer care per dare fiducia al cliente o consumatore finale e questo Simest lo ha ben compreso lavorando, di concerto con il governo italiano, all’implementazione di misure straordinarie che hanno dato nuovo respiro al nostro export.