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La missione (impossibile?) di Kamala Harris in Messico e Guatemala

La vicepresidente degli Stati Uniti ha annunciato che presto si recherà in America centrale per cercare insieme ai governi una soluzione alla crisi migratoria, che a marzo ha raggiunto un record storico

Non è un compito facile quello che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha affidato alla sua vicepresidente, Kamala Harris. Il fenomeno della migrazione registra numeri da capogiro e la pandemia non ha fatto altro che complicare la situazione.

Per questo, Harris ha deciso di recarsi, appena sarà possibile, in Messico e Guatemala, per parlare in prima persona con i rappresentanti dei governi di questi Paesi, da cui parte il maggior flusso di migranti.

“Farò presto il mio primo viaggio al Triangolo del Nord – ha dichiarato Harris -, fermandomi in Messico e dopo in Guatemala […] Lo farò il prima possibile, appena lo consentiranno le restrizioni per il Covid-19”. Non è ancora confermato, ma lei spera visitare anche Honduras ed El Salvador. È esclusa invece una visita al confine, giacché Harris ha sottolineato che questo è compito del segretario per la Sicurezza nazionale, Alejandro Mayorkas. A lei resta il compito della missione diplomatica per i negoziati.

L’obiettivo della missione di Harris,  primo viaggio come vicepresidente degli Stati Uniti, sarà andare alla radice delle cause della problematica della migrazione illegale nel territorio americano.

Come ricorda l’agenzia Efe, Harris è stata incaricata dal presidente Biden per coordinare con i Paesi dell’America centrale un piano per fermare l’arrivo massiccio di migranti irregolari alla frontiera Usa-Messico.

Harris vuole offrire ai centroamericani qualche tipo di speranza a chi decide di restare nel Paese di origine: “Se restano a casa, l’aiuto arriverà […] Vogliamo definire cosa possono fare gli Stati Uniti per potenziare lo sviluppo, una strategia a lungo periodo, perché da un giorno all’altro non ci saranno risultati” per combattere la corruzione, fortificare l’economia o approvare riforme sulle politiche ambientali.

La vicepresidente ha già parlato al telefono con il presidente del Guatemala, Alejandro Giammattei, e con il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador.

La scorsa settimana, il governo americano ha confermato un nuovo record storico di arrivi alla frontiera con il Messico: più di 172.000 persone a marzo, di cui circa 20.000 minorenni.

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