La situazione legata all’emergenza pandemica e alla conseguente crisi economica comincia ad assumere dei caratteri sempre più difficili da sostenere. A destare preoccupazione è la tenuta del sistema industriale italiano e del rallentamento economico globale, legata sempre più ad una prospettiva in cui regna l’incertezza. La resilienza finora dimostrata dal sistema economico comincia a subire dei contraccolpi, che stanno portando ad una razionalizzazione degli investimenti sull’innovazione e sullo sviluppo del digitale, destando preoccupazione tra i numerosi operatori nel territorio.
Le risorse derivanti dal programma Next Generation Eu con il recovery fund saranno essenziali per poter dare una svolta che miri alla ripresa dell’ecosistema paese all’insegna delle giovani generazioni e della trasformazione tecnologica digitale. Sul tema di grande interesse e importanza, l’autorevole analisi dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori che, come punto di riferimento per l’innovazione in Italia, ha evidenziato come il sostegno all’impresa innovativa è una leva per l’economia nazionale e che risulta fondamentale promuovere e garantire il coinvolgimento, nei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, delle startup e delle imprese ad alto tasso di innovazione.
Esempi lungimiranti sul fronte dello sviluppo dell’innovazione ci sono sia nel settore privato che nella pubblica amministrazione, come il caso della regione Basilicata che ha puntato decisamente sull’Ict, emergendo come la quinta regione italiana in cui le aziende hanno investito maggiormente in questo settore. Infatti, dopo Bolzano, Lazio, Veneto e Liguria, la regione lucana è la prima del Sud in classifica, precedendo aree tecnologicamente avanzate come Friuli-Venezia Giulia e Lombardia.
L’innovazione resta la chiave per sopravvivere alla crisi e infatti tutte le aziende che innovano stanno aumentando i propri ricavi cinque volte più velocemente rispetto alle più ritardatarie. Dato che emerge dal rapporto di Accenture, “Technology Vision 2021”, in cui viene evidenziato come le aziende stiano condensando un decennio di trasformazione digitale nello spazio di uno o due anni. Il mondo delle aziende deve pertanto avviare una rapida trasformazione verso il digitale attraverso un piano di investimenti che punti in primis verso nuove competenze che garantiscano una crescita sostenibile e strategica in cui reinterpretarsi, aprendosi agli ecosistemi e velocizzando i processi di innovazione.