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Per Navalny meglio la tubercolosi dei maltrattamenti. Tensioni al Cremlino

L’oppositore incarcerato è stato spostato in un reparto medico, potrebbe aver contratto la tubercolosi. Nel frattempo, la guerra del Cremlino passa dall’opinione pubblica

La salute di Alexei Navalny, l’oppositore del regime di Vladimir Putin incarcerato a gennaio, starebbe peggiorando. Il giornale pro-Cremlino Izvestia ha riportato un comunicato del servizio penitenziario federale russo, secondo cui il prigioniero è stato trasferito nel settore medico del complesso in cui è detenuto, e sottoposto a test per il Covid-19, in seguito alla comparsa di sintomi di una malattia respiratoria.

“Quest’uomo è gravemente ammalato […] Ha perso molto peso, ha una forte tosse e ha la febbre a 38,1°” ha detto il suo avvocato Olga Mikhailova parlando alla stazione radio Echo of Moscow. Nemmeno ventiquattr’ore prima Navalny aveva pubblicato un post in cui rivelava di aver dormito di fianco a un tubercolotico, uno dei tre diagnosticati tra i 15 detenuti nel suo distaccamento.

L’oppositore è in sciopero della fame dalla settimana scorsa per denunciare la tortura di cui è vittima, tramite modalità che vanno dalla deprivazione del sonno alle mancate cure mediche per le sue condizioni. “Se ho la tubercolosi, forse eliminerà il dolore alla schiena e il torpore alle gambe”, ha ironizzato ieri via Instagram.

Navalny è stato condannato a due anni e mezzo di prigione per frode, accuse che lui ritiene inventate e che sono illegittime secondo la Corte europea dei diritti umani. L’oppositore è stato arrestato al suo rientro in Russia, dopo essersi rimesso in Germania da un tentativo di avvelenamento che è stato ricondotto ai servizi segreti russi (FSB).

“C’è una reale possibilità che la Russia lo stia sottoponendo a una morte lenta. Devono garantirgli accesso immediato a un medico di cui si fida e deve essere liberato”, ha scritto il segretario generale di Amnesty International Agnes Callamard su Twitter.

La colonia penale IK-2 (sita a Pokrov, cento chilometri a est di Mosca) dove è imprigionato Navalny ha negato le accuse di tortura e ha sostenuto di avergli garantito le cure mediche necessarie. Nel frattempo ha approntato delle difese per via della protesta di solidarietà che i sostenitori di Navalny hanno programmato per oggi.

Le proteste scatenate all’indomani del suo arresto sono state la più grande manifestazione di dissenso pubblico da qualche anno a questa parte, e hanno preoccupato il Cremlino non poco. Mosca le considera illegali e sta portando avanti una campagna di arresti preventivi, pressione e intimidazione, dopo aver arrestato più di 4,000 persone a gennaio.

Il regime russo ha messo in campo anche uno dei suoi megafoni mediatici, l’emittente Russia Today, per screditare la versione di Navalny. La settimana scorsa la giornalista pro-regime Maria Butina ha visitato la prigione con una troupe televisiva per contrastare la narrativa di Navalny. “Sono stanca delle proteste. Lui è in una delle migliori colonie penali della Russia”, ha scritto sui social. Life.ru, un altro sito pro-regime, ha mostrato video non verificati dell’interno della colonia penale e ha definito Navalny un “simulatore impudente”.

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