Romana Liuzzo, presidente della Fondazione Guido Carli, anticipa tutte le novità del premio: una giuria rinnovata e nuove categorie di premiati, oltre a economia e imprenditoria, la medaglia assegnata a sport, arte e giornalismo. Il riconoscimento a dodici eccellenze anche internazionali nel solco della memoria dello statista europeo
“La speranza è un rischio da correre”, è uno degli insegnamenti più preziosi e attuali di Guido Carli. Ed è nel segno della speranza e della Rinascita, pur nelle difficoltà ancora in atto, che sarà celebrata tra poco meno di un mese la dodicesima edizione del Premio Guido Carli, in programma il 7 maggio. A promuoverla, come ogni anno, la Fondazione Guido Carli, che ho l’onore di presiedere.
Avremmo potuto e voluto riservare almeno un Premio a medici, infermieri, scienziati. Non lo abbiamo fatto perché in tutta franchezza non ce la siamo sentita di scegliere. Virtualmente sono tutti premiati, ma non avrebbe reso loro giustizia optare solo per uno. A tutti va il nostro grazie.
Un’edizione particolare, la dodicesima, in cui a ricevere il Premio forgiato dal Poligrafico e dalla Zecca dello Stato non saranno, come negli anni passati, solo esponenti di spicco del mondo dell’economia e dell’impresa, ma anche eccellenze italiane e internazionali che si siano distinte nei campi più diversi, come arte, sport e giornalismo.
Sono convinta che occorra proseguire nel cammino di ricostruzione di un tessuto fatto di ottimismo e fiducia, anche nei confronti dei nostri talenti e delle nostre eccellenze, in quest’anno che segnerà l’uscita dall’emergenza. È una scommessa nella quale credo fermamente. Ed è il motivo per il quale chiamerò a raccolta ancora una volta le migliori intelligenze per una pausa dai pensieri tristi che ci accompagnano ormai quotidianamente. È già avvenuto il 5 marzo con una lectio magistralis sul Diritto alla felicità, per rivendicarne l’inserimento in Costituzione. Così come il 4 dicembre scorso, con la grande Convention sul tema della “Ri-Nascita” del Paese dopo la crisi più grave dal Dopoguerra ad oggi. Rinascita, diritto alla felicità, Premio. Un cammino nella stessa direzione. Per una sera almeno, aiutare chi ci segue da casa a pensare positivo sarà l’ambizioso obiettivo.
Non è ottimismo di maniera, è il convincimento fiducioso nelle opportunità di riscatto e di progresso dell’Italia. Anche in tempi così complessi. Del resto, era la tesi sostenuta da Albert Einstein: “Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno”. La citazione, me la ripeteva spesso e non a caso (pensando a quanto accade oggi) il nonno che mi ha cresciuta, Guido Carli.
La dodicesima edizione del Premio sarà, come ogni anno, il momento propizio per rinnovare la memoria dello statista e ministro del Tesoro che con la firma del Trattato di Maastricht nel 1992 ha contribuito all’ingresso dell’Italia nell’euro. Un servitore dello Stato che ha creduto fermamente in un’Europa dal volto umano e solidale, della quale solo oggi s’intravedono i primi passi concreti grazie alla scesa in campo dell’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi che di Carli è stato allievo.
L’etica e la solidarietà restano – come per i precedenti appuntamenti – i punti cardine del progetto culturale portato avanti dalla Fondazione. Un tratto distintivo che ha sottolineato papa Francesco, ricevendomi il 3 maggio 2019 in un’udienza privata con una rappresentanza della giuria del Premio: “L’economia rende un servizio al bene comune se rimane legata all’etica, che è misura universale dell’autentico bene umano”. È questa la direzione nella quale la Fondazione continuerà il suo percorso.
I nomi dei premiati sono ancora top secret. E – vi prometto – molti di loro sorprenderanno. Sono invece noti quelli della rinnovata giuria del Premio, che rappresenta uno spaccato del meglio che il nostro Paese possa offrire. Ne fanno parte Gianni Letta, presidente onorario della Fondazione; Ornella Barra, Co-Coo for Walgreen Boots Alliance; Vincenzo Boccia, presidente della Luiss Guido Carli; Urbano Cairo, presidente della Cairo Editore; Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, Claudio Descalzi, ad di Eni; Lavinia Biagiotti, Ceo e presidente di Biagiotti Group; Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo; Giovanni Malagò, presidente del Coni; Giampiero Massolo, presidente di Fincantieri; Barbara Palombelli, giornalista e conduttrice televisiva; Antonio Patuelli, presidente dell’Abi; Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2; Francesco Starace, ad e direttore generale dell’Enel.
Il format del Premio non cambierà anche se si svolgerà con il passo di uno spettacolo: tutto sarà in diretta streaming (su Ansa.it, Corriere.it e Tgcom24) e dunque visibile a chiunque lo desiderasse. Dopo un mio breve saluto iniziale sarà la volta delle autorità; a Gianni Letta il compito di introdurre e aprire la cerimonia di premiazione sul palco della sala Sinopoli all’Auditorium Parco della Musica. Chiuderà il saluto della sindaca di Roma, Virginia Raggi.