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Navalny in fin di vita? E la Russia gli fa terra bruciata intorno

La Procura di Mosca vuole dichiarare “estremiste” tutte le organizzazioni legate al dissidente russo, che ora rischiano il processo. Per Human Rights Watch la misura avrà effetti negativi sui diritti della società civile

Con il leader dell’opposizione russo Alexei Navalny in fin di vita, il governo di Vladimir Putin sta pianificando un nuovo attacco contro le organizzazioni legate al dissidente. La Procura di Mosca vorrebbe dichiarare “estremiste” tutti i gruppi e i movimenti che sostengono Navalny. La denuncia è partita da Human Rights Watch (Hrw), organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani, ed è stata accompagnata da un appello per porre fine alla “persecuzione infondata” contro chi osa criticare Putin.

Il divieto imposto dalla procura rischia di penalizzare le attività di queste organizzazioni, che “verrebbero rese illegali e gli aderenti e simpatizzanti potrebbero affrontare processi penali ed essere condannati a pene detentive”, avverte Hrw. Per l’organizzazione, quest’azione è “l’ultimo tentativo di ridurre sotto silenzio e reprimere qualunque forma di opposizione e dissidenza nel paese”.

La Procura di Mosca ha chiesto formalmente al Tribunale Municipale della capitale russa la qualifica di “estremisti” e il divieto di operatività per tre organizzazioni legate a Navalny: la Fondazione Anticorruzione, la Fondazione Protezione dei Diritti dei Cittadini e gli uffici centrali del dissidente. Secondo l’ufficio stampa della Procura, queste organizzazioni “agiscono creando condizioni per minacciare la situazione sociale e sociopolitica sotto apparenti slogan liberali”. La legge russa prevede fino a 12 anni di carcere per l’appartenenza, finanziamento o leadership di organizzazioni estremiste. Invece l’uso pubblico di simboli può essere penalizzato con inabilitazione politica.

Natalia Zviagina, direttrice dell’ufficio di Amnesty International a Mosca, considera che questa minaccia di divieto può avere effetti importanti nella società civile russa: “Decine di migliaia di attivisti pacifici e il personale delle organizzazioni di Alexei Navalny corrono un grave pericolo: se le loro organizzazioni sono qualificate come “estremiste’ ci sarà un rischio imminente di finire a processo”.

Zviagina sottolinea sul sito di Hwr che “questa iniziativa farà tornare la Russia all’epoca in cui il timore di severe rappresaglie dello Stato impedivano qualsiasi forma di dissidenza o azioni fuori dalla linea del partito”.

Sulla preoccupazione della comunità internazionale per lo stato di salute di Navalny, il governo russo ha consigliato all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Pace) di rivolgere la sua richiesta di liberazione dell’attivista al Servizio penitenziario federale russo e alla Procura. “Se hanno a che fare con un individuo in particolare, dovrebbero rivolgere le loro domande al Fsin – ha spiegato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino -. Non siamo in grado di commentare la situazione di questo cittadino, di questo detenuto. Tutte le domande dovrebbero essere rivolte al Fsin”. Ha aggiunto che in caso di reclami o dubbi sulla legge, la richiesta deve essere presentata alla Procura.


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