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“Scostando” la crisi un po’ più in là. Ecco le previsioni per l’economia italiana

Per Daniele Franco bisogna far arrivare questi 40 miliardi all’economia reale molto presto, prima che le imprese abbiano già chiuso. Il governo prevede una crescita per quest’anno e i prossimi “come non si è mai vista negli ultimi anni”

Il Consiglio dei ministri ha approvato come atteso il Documento di economia e finanza e il nuovo scostamento di bilancio.Uno scostamento secondo quanto si apprende da presenti alla seduta, che vale 40 miliardi di euro. Tutto, testimoniano i presenti è filato liscio nella mega maggioranza che sostiene Draghi. Non c’era stata d’altronde nessuna tensione ieri nel Cdm che ha lavorato sullo scostamento, come ha confermato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, rispondendo alle voci di stampa su presunte tensioni e, dunque, non riconoscendosi in queste ricostruzioni.

Orlando ha anche affermato che la discussione sui nuovi sostegni “è stata incentrata su come mirare l’intervento e renderlo selettivo, tenendo anche conto della differenza dell’andamento delle imprese”. Per il ministro dell’Economia, Daniele Franco, “tutti gli interventi di carattere selettivo implichino procedure che possono rallentare l’erogazione – ha proseguito – siccome dobbiamo fare bene, ma anche molto pesto, perché se i soldi arrivano quando le imprese hanno già chiuso o rischiano di arrivare tardi, si tratta di trovare un punto di equilibrio tra queste esigenze: far corrispondere l’erogazione, il contributo, a una situazione di effettiva difficoltà e creare percorsi di verifica abbastanza veloci per rendere tempestivo l’intervento”.

Tornando ai numeri, nella seduta di oggi, l’esecutivo ha approvato le cifre del Def, che vede nel 2021 la crescita del Pil programmatico al 4,5%. Nel 2022 il Pil crescerà del 4,8%, per poi crescere del 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024 con “tassi di incremento mai sperimentati nell’ultimo decennio”, secondo quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi. Il rapporto deficit/Pil è stimato all’11,8% nel 2021, un livello “molto elevato dovuto alle misure di sostegno all’economia e alla caduta del Pil”. Il rapporto deficit/Pil scenderà al 5,9% nel 2022, al 4,3% nel 2023 e al 3,4% nel 2024. A partire dal 2025, il rapporto deficit/PIL tornerà a scendere sotto il 3%. Il rapporto debito/Pil è stimato al 159,8% nel 2021, per poi diminuire al 156,3% nel 2022, al 155% nel 2023 e al 152,7% nel 2024.


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