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Carcere e indottrinamento scolastico. Il presente cupo di Hong Kong

In nome della legge sulla sicurezza nazionale, il governo di Pechino condanna altri attivisti pro-democrazia a Hong Kong, tra cui il settantenne miliardario Jimmy Lai. E ad agosto arriverà il programma scolastico che rieducherà gli studenti contro la “sovversione”

Nuove condanne contro i disertori di Hong Kong. Dopo la condanna a quattro mesi di carcere per il giovane attivista Joshua Wong, oggi tocca al magnate Jimmy Lai, accusato di avere partecipato ad una protesta ad agosto del 2019. L’imprenditore, di 72 anni, è fondatore del media Apple Daily, una delle tribune del movimento a favore della democrazia nell’ex colonia britannica, ed è tra i nove attivisti accusati di ribellione da Pechino.

Lai si trova in carcere con l’accusa di avere violato la legge sulla sicurezza nazionale. Inizialmente la condanna contro era di 12 mesi, ma un giudice del tribunale di West Kowloon ha aggiunto altri 8 mesi (dovrebbe in ogni caso scontarne solo 14). Insieme a Lai sono stati condannati l’ex deputato Leung Kwok-hung (18 mesi) e il vicepresidente del Partito del Lavoro Lee Cheuk-yan (12 mesi).

Invece ad altri imputati è stata sospesa la condanna per due anni. È il caso di Martin Lee, principale avvocato di Hong Kong, e l’avvocato Margaret Ng, che erano stati condannati a 11 e 12 mesi; e gli attivisti Albert Ho e Leung Yiu-chung, condannati a 12 e 8 mesi.

Ma la repressione cinese non si limita ai tribunali. Ora anche nelle scuole di Hong Kong si parla della legge sulla sicurezza nazionale.

In un articolo approfondito, il Financial Times cita alcuni insegnati dell’isola che spiegano il nuovo programma scolastico.

Il governo cinese costringerà gli insegnanti ad insegnare agli studenti delle scuole primarie e secondarie come non incorrere in “sovversione” e “interferenze straniere”, come scritto sulla nuova legge. Il programma entrerà in vigore da agosto e dovrà essere seguito anche dalle scuole internazionali a Hong Kong.

“Gli insegnanti sono ‘preoccupati che se un genitore ci cita fuori contesto o semplicemente distorce un messaggio da un singolo screenshot della nostra classe’, il loro lavoro e persino la loro libertà potrebbero essere a rischio”, ha detto uno degli insegnanti al Financial Times.

Per i professori, la nuova materia “potrebbe stabilire una censura globale, trasformando le aule per i decenni a venire. I presidi hanno già ordinato alle biblioteche di eliminare i libri ritenuti politicamente scorretti e il materiale didattico verrà controllato”. Visto che i volti a favore della democrazia a Hong Kong sono giovani, Pechino punta a rieducare le nuove generazioni.

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