Ecco chi c’era e cosa si è detto durante il web talk “Rilanciare il potenziale dell’Italia”, ospite Agostino Santoni, vicepresidente per il Sud Europa di Cisco Italia, intervistato da Valerio De Luca presidente di Task Force Italia. Tra inclusione digitale, competenze, ricerca e innovazione come fattori principali per valorizzare le potenzialità del nostro Paese
Semplici, aperte, programmatiche e intrinsecamente sicure, sono queste le caratteristiche principali che Agostino Santoni, vicepresidente per il Sud Europa di Cisco Italia ha indicato come denominatori comuni delle tecnologie principali. Tra i partecipanti, coordinati da Dina Ravera vicepresidente di Task Force Italia, Giuseppina Rubinetti, presidente di Equitalia Giustizia s.p.a, Fabio Tomassini, group chief Financial officer Garofalo Health Care S.p.A, Alessandro Grandinetti, partner PwC Italia, Clients and Markets Leader e Roberto Pasca di Magliano, direttore Scuola di Alta Formazione di Unitelma Sapienza.
INCLUSIONE E COMPETENZE DIGITALI
I valori cruciali per Cisco, ma anche per il suo nuovo vicepresidente per il Sud Europa, Agostino Santoni sono l’inclusività e la privacy, insieme ai denominatori comuni sulle piattaforme tecnologiche. Per essere inclusivi è necessario dare la possibilità a tutti di avere accesso alla rete, e la privacy, dal canto suo, deve essere un diritto dell’uomo.
“Siamo appassionati di ricerca e sviluppo, innovazione, abbiamo reso internet democratico da un punto di vista tecnologico” è la mission di Cisco Italia, che si interroga su come la tecnologia possa aiutare il Paese. Le caratteristiche della tecnologia sono importanti, ma Agostino Santoni ha ricordato quanto sia importante anche uno stile di leadership innovativo nel gestire le organizzazioni sia pubbliche sia private.
Le competenze sul digitale passano dalla formazione e Cisco, da questo punto di vista, ha numeri importanti, con 55mila persone in Italia che dedicano tempo di qualità alle sue Accademy. Se inizialmente la collaborazione era prevista solo con il mondo universitario e gli istituti tecnici da sei-sette anni, ha affermato Santoni, Cisco ha iniziato a collaborare con Pubblica amministrazione e imprese.
Un’altra occasione importante sfruttata da Cisco è stata quella di dare un’altra opportunità alle persone, ad esempio ai detenuti, puntando sulla loro formazione, che ha dato risultati efficaci. Uno degli indicatori per misurare l’efficienza di un carcere, infatti, è il tasso di recidività e in media le persone che sono state formate non rientrano più in carcere.
L’ACCELERAZIONE IN TUTTI I CAMPI
La pandemia ha accelerato un processo di digitalizzazione già in forte crescita e nel futuro “avremo bisogno di tantissime persone, donne e uomini, che avranno la possibilità, attraverso il digitale, di crearsi il futuro” ha detto Agostino Santoni. Quali sono le priorità per migliorare il digitale dal punto di vista delle infrastrutture critiche del Paese?
Innanzitutto, la digitalizzazione della distribuzione di energia elettrica, come dimostrano gli esempi virtuosi di Enel e Snam, con il gas o l’acqua che diventano dei sensori digitali. Reti così digitalizzate garantirebbero infatti la creazione di nuovi servizi per cittadini, imprese e amministrazioni, dando al nostro Paese un vantaggio competitivo rispetto agli altri.
Cisco Italia è impegnata su tutto il territorio italiano e, da Sud a Nord, intraprende importanti piani di accelerazione digitale. Ad esempio, ha spiegato Santoni, a Milano è stato realizzato un progetto che si chiama “Safer Milan” utilizzando l’internet of things per monitorare lo stato di allerta dei tre fiumi che attraversano la città. Un’altra iniziativa riguarda una collaborazione per rendere la Pubblica amministrazione più sicura.
Queste collaborazioni con le regioni e le città permettono di abilitare un dialogo tra pubblico e privato con un ripensamento dello stesso. “Il settore del digitale va a 100.000 km all’ora – ha detto Agostino Santoni – l’ambizione del nostro paese deve essere quella di garantire una velocità che permetta di intercettare i cambiamenti affinché la differenza tra sistema paese e digitale non sia così siderale”.
STARTUP E CYBER-SECURITY
Il contributo all’innovazione è uno degli aspetti più importanti al fine di accompagnare la trasformazione tecnologica, il vicepresidente ha ricordato come Cisco Italia collabori con l’ecosistema delle startup, ringiovanendo la sua organizzazione nel dialogo con loro. Cisco è stata la prima azienda che ha investito nel Fondo nazionale dell’innovazione.
La cyber-security è un aspetto critico e rappresenta lo strumento per rendere più competitivo un paese, un’impresa o una pubblica amministrazione. Qualche settimana prima dell’inizio della pandemia, ha ricordato Santoni, hanno aperto il primo centro mondiale di cyber-security a Milano nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.
“È un museo che non descrive solo il passato ma anche il presente e il futuro”. In ambito di sicurezza digitale l’Italia è uno dei Paesi più attaccati per via della presenza molto forte di piccole imprese, la più grande industria del digitale al mondo è il cyber-crime.
L’ambito della cyber-security è fortemente attrattivo anche a livello occupazionale, Cisco Italia porta nel mondo del lavoro ogni anno 3.000 persone e ogni persona formata sulla sicurezza trova lavoro in pochi, giorni perché risulta una competenza mancante.
IL TEMA CULTURALE DELLA SICUREZZA
La cyber-security è entrata sempre di più nella nostra quotidianità, ha ricordato Giuseppina Rubinetti, è diventata un fattore di sviluppo economico fondamentale. Con la propagazione degli attacchi cibernetici in un mondo sempre più interconnesso ma privo di confini territoriali da presidiare, anche solo la percezione del rischio di gravi danni può minare la fiducia e pregiudicare la crescita.
La crisi che stiamo vivendo, secondo Rubinetti, ha velocizzato i processi di digitalizzazione, registrando un’esigenza maggiore di ricorso al digitale per le attività quotidiane e sottolineando la necessità di colmare un divario non solo tecnologico, ma anche culturale, di competenze digitali.
La trasformazione digitale in corso sta operando un profondo cambiamento nei modelli sociali consolidati con la capacità di riflettersi immediatamente sui cittadini. Ma in questo quadro il web è un’area che conosce forme ancora incomplete di regolamentazione, soprattutto riguardo alla tutela di coloro che si muovono in un perimetro evanescente.
Quindi, ha concluso la presidente di Equitalia Giustizia, la cyber-security non può non essere considerata come un bene comune anche attraverso un progressivo allineamento tra interessi pubblici e privati. La tecnologia deve rispettare la privacy e vale la pena ragionare in modo approfondito su questo.
INCLUSIONE ED EFFICIENZA DELLE RISORSE
In Italia ci sono 4 milioni di aziende, il 95% sono le microimprese e solo 200.000 (poco più del 4%) rappresentano proprio quelle piccole e medie imprese che sono il 40% del fatturato e bisogna valutarle in tema di inclusione ed efficienza delle risorse a supporto del tessuto economico del Paese, come ricordato da Fabio Tomassini.
In questo senso, è importante pensare a una serie di interventi volti a dare facilitazioni fiscali del credito di imposta in ricerca e sviluppo, ad esempio, favorendo una aggregazione delle imprese che rappresentano il tessuto caratteristico dell’Italia.
Lo stile di leadership manageriale che permette di ripensare come le imprese stanno sul mercato è lo strumento necessario, secondo Agostino Santoni, per supportare le piccole e medie imprese.
Il rispetto delle innovazioni digitali, che secondo Roberto Pasca di Magliano riguarda proprio il rispetto nei confronti degli individui, deve necessariamente tenere conto anche del benessere sociale, il “buon governo”. Questo significa andare ad approfondire nuovi itinerari formativi per migliorare il capitale umano italiano.
UMANESIMO DIGITALE
In questi tempi dobbiamo ragionare su un indubbio fenomeno di disagio sociale ed economico che rientra nel reingaggio delle persone, ha detto Alessandro Grandinetti. Un reingaggio che riguarda anche il contatto psicologico con l’azienda che è molto importante in questo momento.
Il tema unito a quello della formazione avanzata è un punto cruciale secondo Grandinetti, il quale ha spiegato che nella loro azienda svolgono esperimenti e prove sia internamente sia sull’ascolto dei clienti. Anche la leadership ha risentito di questa situazione dovendo gestire un’ibridazione dei modelli di lavoro, e assicurare la sicurezza sia fisica sia psicologica delle persone.
Si può e si deve pensare all’epoca dell’umanesimo digitale, mettendo al centro il capitale umano che passa anche attraverso un ripensamento degli spazi fisici dell’ufficio di domani. Perché, come ha ricordato Dina Ravera, senza un approccio inclusivo del futuro del nostro Paese l’Italia non può far fronte ai grandi cambiamenti tramite i quali può diventare un’eccellenza o sparire dal mercato della competizione.