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Giustizia, specializzazione e digitale. Una sfida per ripartire

Di Giuseppina Rubinetti

Il sistema giudiziario necessita di riforme strutturali per la competitività ed il rilancio del sistema paese. I principali temi del web talk di Task Force Italia che martedì 20 aprile ospiterà Paola Severino, vicepresidente della Luiss Guido Carli anticipati a Formiche.net da Giuseppina Rubinetti, presidente di Equitalia Giustizia S.p.A.

La riforma della giustizia, per le forti interferenze tra diritto ed economia, diventa cruciale per rilanciare il potenziale dell’Italia, non solo perché ce lo chiede l’Europa in questa situazione di crisi globale senza precedenti, ma perché si tratta di un tema la cui permanente attualità è il segno che è ancora irrisolto. Per affrontarlo non può prescindersi da una visione della giustizia coerente con l’attuale contesto economico e sociale.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel suo discorso di insediamento, ha evidenziato che la crescita di un’economia, il progresso di un Paese, non scaturisce solo da fattori economici. Ma dipende dalle Istituzioni, dalla fiducia dei cittadini verso di esse, dalla condivisione di valori e di speranze.
L’obiettivo deve essere, allora, rendere affidabile il sistema Paese.

La durata dei processi, la non uniformità della risposta e l’incertezza che ne deriva hanno un significativo impatto sull’economia, a discapito della competitività, e ne ostacolano il funzionamento.

Dal Doing Business 2020 della Banca Mondiale è emerso che, anche se la qualità delle procedure giudiziarie e delle decisioni è in media migliore rispetto a quella europea, risolvere una controversia commerciale, in Italia, richiede più tempo ed è più dispendioso che nel resto della Ue.

È essenziale intervenire sui tempi della giustizia, anche attraverso la modifica degli artt. 24 e 111 della Costituzione, favorendo forme alternative di risoluzione delle controversie, nonché sulla specializzazione dei giudici per garantire qualità, rapidità e prevedibilità delle decisioni.

Anche in questo settore, acquista un ruolo cruciale, per l’efficientamento del sistema, la digitalizzazione, con l’implementazione del processo telematico, anche penale. L’intelligenza artificiale, sul versante della giustizia predittiva – in fase ancora embrionale a livello internazionale ma oggetto di sperimentazione in Italia nei distretti di Brescia e Genova – se adeguatamente governata e accompagnata da misure di carattere professionale e formativo, potrebbe dare una spinta fortemente innovativa.

Una giustizia efficiente ha un valore economico intrinseco e proprio per questo deve costituire un volano per la ripartenza.

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