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La transizione energetica, la burocrazia e il paradosso di Zenone

Nel suo celebre paradosso il filosofo greco Zenone asseriva che Achille, simbolo di rapidità, non sarebbe mai riuscito a raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza, partita in vantaggio in una gara di velocità. In questa metafora Achille è il burocrate incapace di stare al passo della tartaruga, simbolo della inarrestabile avanzata del processo di transizione energetica. L’intervento di Nora Garofalo, segretaria generale Femca-Cisl

La transizione energetica è un processo oramai avviato, e questo già prima della crisi pandemica. È un percorso obbligato per il mondo intero, che ha portato l’Europa, nel gennaio del 2020, a lanciare il Green new deal, cioè la rivoluzione verde europea.

L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni attraverso interventi sui settori dell’energia, dell’industria, della mobilità, dell’agricoltura, che sono i quattro settori sui quali si è focalizzato l’intervento della Commissione europea. La sfida è ambiziosa: entro il 2030 bisognerà ridurre del 60% le emissioni di anidride carbonica della grande industria, per arrivare a zero nel 2050. Sempre nel 2030 almeno un terzo del fabbisogno di energia dovrà arrivare da fonti rinnovabili.

Le risorse per questo cambiamento epocale ci sono, visto che il ministro Cingolani ha annunciato l’investimento di ben 80 miliardi di euro. Ma in questo processo di cambiamento corriamo un rischio enorme: finire imbrigliati nei lacci della burocrazia. Se insieme alla transizione ecologica ed energetica non ci sarà anche una ‘transizione burocratica’, una sorta di cambiamento culturale nell’approccio a questa opportunità, tutte le buone intenzioni resteranno tali, con buona pace della sostenibilità, dello sviluppo del Paese e del futuro delle nuove generazioni.

Nel suo celebre paradosso il filosofo greco Zenone asseriva che Achille, simbolo di rapidità, non sarebbe mai riuscito a raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza, partita in vantaggio in una gara di velocità. In questa metafora Achille è il burocrate incapace di stare al passo della tartaruga, simbolo della inarrestabile avanzata del processo di transizione energetica. Per fortuna si tratta di un paradosso: gli infiniti intervalli impiegati ogni volta da Achille per raggiungere la tartaruga diventano sempre più piccoli, fino a convergere. Ecco, la “convergenza” tra i tempi della burocrazia e l’inesorabile avanzare del processo di transizione energetica è quello che è necessario avvenga, pena il fallimento del progetto.

La posta in gioco è alta, e non possiamo permetterci il lusso di mancare questo obiettivo, che investe ben tre forme di sostenibilità: ambientale, economica, lavorativa, sociale.

Ambientale, perché l’industria deve dialogare con l’ambiente e con il territorio, e deve farlo in maniera sostenibile. Economica, perché le nuove tecnologie devono coniugarsi con le condizioni del mercato, in termini sia di posti di lavoro che di competitività.

Sociale, perché attraverso la trasformazione delle competenze dei lavoratori c’è una crescita delle professionalità e si tutelano i livelli occupazionali.

Culturale: perché questo processo comporta un cambiamento culturale profondo rispetto all’ambiente, con una maggiore attenzione dei cittadini verso la sostenibilità, la lotta agli sprechi, l’economia circolare.

La giusta transizione energetica, dunque, deve passare per una giusta transizione burocratica. Perché ciò avvenga occorre un quadro legislativo e tecnico-normativo chiaro, con regole certe che producano una burocrazia snella e un’armonizzazione a livello internazionale.

Nel documento “La giusta transizione energetica” presentato 4 mesi fa abbiamo già indicato la via da seguire, richiamando il governo e le imprese a un dialogo per condividere una strategia industriale ed energetica di lungo termine, che metta al centro la responsabilità verso il territorio e la comunità, la contrattazione, la formazione dei lavoratori.

Il governo non si faccia trovare impreparato: mai come in questa partita il confronto con tutti gli stakeholder e il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali saranno indispensabili per realizzare questo processo di cambiamento, e vincere così la sfida per un futuro migliore.

 



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