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Le guerre pacioccone contro la variante indiana. Il corsivo di Pennisi

Speranza ha firmato un’ordinanza con cui si bloccano voli dall’India e per l’India. Sempre possibili triangolazioni quali volare da New Delhi a Dubai e da lì a Roma o Milano, ma più complicato e costoso. L’ordinanza esenta dal divieto di giungere in Italia i congiunti di chi risiede nel Belpaese e chi viaggia per lavoro: in pratica si applica solo ai turisti indiani che vengono a vedere il Colosseo. Signori del ministero della Salute, la vogliamo correggere questa ordinanza? Il corsivo di Giuseppe Pennisi

Basta sfogliare, neanche leggere con cura, il New York International, Le Monde e Frankfurter Allgemeine Zeitung per avere una sensazione di quanto sia grave la variante indiana del Covid-19: pagine e pagine su ospedali al collasso, mancanza di ossigeno, corpi che vengono bruciati in strada per carenza di forni crematori o luoghi per sepoltura. Da inorridire e da pensare a nuovi lockdown di ciò che è stato appena riaperto. Contro un virus che si diffonde tanto rapidamente ed uccide tanto velocemente ci vuole quella che viene chiamata “la guerra totale”. Gli italiani, quindi, hanno accolto con gioia la notizia che il ministro della Salute Speranza aveva firmato, proprio mentre in Parlamento si votava una mozione di sfiducia contro di lui, un’ordinanza con cui si bloccavano voli dall’India e per l’India. Sempre possibili triangolazioni quali volare da New Delhi a Dubai e da lì a Roma o Milano ma più complicato e costoso.

Oggi ci si accorge che qualche anima bella ha messo una manina per rendere “pacioccona” la guerra al virus. Le “guerre pacioccone” sono state per anni una cifra del vignettista Attalo, al secolo Goacchino Colizzi, un impiegato delle ferrovie dello Stato ed umorista che per quaranta anni ha collaborato, con le sue argute vignette, a numerosi quotidiani e periodici italiani. Le guerre pacioccone si perdono sempre.

Cosa rende pacioccona la guerra alla variante indiana? L’ordinanza esenta dal divieto di giungere in Italia i congiunti di chi risiede nel Belpaese e chi viaggia per lavoro: in pratica si applica solo ai turisti indiani che vengono a vedere il Colosseo. Il 28 aprile un volo di Air India è atterrato a Fiumicino con 250 passeggeri il dieci per cento dei quali sono risultati positivi alla “variante indiana”. Ora sono in quarantena, a spesa dei contribuenti, allo Sheraton Hotel nei pressi dell’aeroporto. Andavano a trovare congiunti o a lavorare con la comunità sikh (numerosi i clandestini) in Ciociaria. Prepariamoci ad un’impennata dei contagi, delle ospedalizzazioni e dei decessi. E a nuove chiusure.

Non tutte le guerre al virus sono “pacioccone”. Boris Johnson ha vietato per mesi contatti tra la Gran Bretagna e il resto del mondo. Mio nipote (con cittadinanza sia francese sia inglese) lavora a Londra alla Commonwealth Development Corporation e da oltre un anno non può andare a trovare i congiunti in Francia. Un mio amico che risiede a Washington ma è italiano – e passa in Italia cinque mesi l’anno – aveva programmato di venire a Roma dove ha casa e congiunti per la Pasqua 2021, ma è bloccato negli Stati Uniti.

Signori del ministero della Salute, la vogliamo correggere quell’ordinanza?


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