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Comunali, cosa c’è dietro l’assenza di candidati

Gabriele Albertini

La ricerca del candidato sindaco è come il calcio mercato per noi tifosi. I partiti (padronali) non sanno elaborare idee o progetti; sono disperati alla ricerca di quel personaggio che possa catturare l’elettorato con l’illusione di risolverne bisogni e aspettative. Eppure, con il ritorno alla normalità, alle nostre città serve una visione per il futuro. Il commento di Pietro Paganini

Le elezioni locali sono ormai non molto lontane ma non ci sono ancora i candidati a guidare le città, soprattutto le più importanti. I partiti più grandi non hanno finora scelto chi si candiderà a rappresentare i bisogni e gli interessi dei cittadini. Si litigano sui nomi che cambiano di giorno in giorno. I media si divertono a spifferarli, a lodarne alcuni e a massacrarne altri. Mentre i cittadini restano in attesa per ora ignari delle proposte sul futuro delle loro città. 
 
L’assenza di candidati è solo il sintomo di una patologia profonda che sta sconvolgendo la politica: l’incapacità di cercare soluzioni ai problemi dei cittadini, trascurate per scegliere prima i personaggi immagine giusti.  
 
I partiti non riescono più a ad elaborare proposte sul futuro delle città. Per supplire a questa incapacità sono alla disperata ricerca di nomi magici che possano incantare i cittadini, illudendoli. 
 
Nessuno dei movimenti politici più rappresentativi si sta presentando ai cittadini con un progetto per il futuro delle città italiane. Eppure ce ne è più che mai bisogno. 
  • La globalizzazione ha messo le città al centro spostando alla periferia gli stati nazione.
  • La crisi della globalizzazione e il nazionalismo di ritorno rischiano di modificare i nuovi assetti urbani.
  • Con la Pandemia le città hanno per il proprio valore, almeno quello simbolico, inclusa la capacità di attrarre.
  • La Pandemia ha riproposto, soprattutto in occidente, il ritorno della periferia, o meglio dei borghi in Italia.
  • Le città italiane non sono tra le prime 30 del Global Cities Index
Con il ritorno alla normalità le città dovranno ripartire da zero, non tanto economicamente, ma nella capacità di attrarre visitatori, investitori, imprese, creativi, e soprattutto giovani. 
  • Prima della crisi Milano per esempio, era tra le città più attrattive e dinamiche al mondo. Ha costruito una città metropolitana ben più ampia dei confini geografici, unendo in rete città come Bologna, Torino, Genova, Bergamo/Brescia, Verona, fino a Venezia; queste a loro volta polarizzano centri urbani minori (Modena, Parma, Reggio E.).
  • Prima della Pandemia Roma si trovava nel degrado morale e culturale più totale, con scarsa capacità economica e attrattiva.
Sarà Milano capace di riprendere la corsa? 
Potrà Roma risolversi? Lo diranno i fatti. 
Ma per produrre risultati servono proposte. Occorre prima di tutto un’idea di città, un progetto, un piano di sviluppo che indichi cosa si vuole fare della città, su cosa investire, chi invitare, chi escludereno. 
 
I candidati sono quindi la conseguenza di queste che dovrebbero essere proposte politiche. L’idea e la visione di una città sono un progetto politico. 
I futuri sindaci, assessori, e consiglieri non devono necessariamente essere gli architetti di questi progetti, ma devono esserne gli interpreti. 
 
Senza un progetto è difficile trovare un buon interprete. Così si ricorre al passato, come stanno facendo i partiti conservatori. O si ricorre alla tradizione di potere, come sta facendo il Partito Democratico.  La politica non è come il calcio. I candidati non si scelgono come si fa per il calcio mercato. Ma in politica come nel calcio contemporaneo, serve un progetto. Nel calcio è imprenditoriale, in politica si deve fondare su idee e principi. 
 
I partiti dovrebbero prima di tutto elaborare un progetto di città nel contesto regionale, italiano e europeo. 
  • Dovrebbero poi elaborare piani per ciascuna delle città prossime alle elezioni.
  • Su questi possono quindi individuare i candidati, preferibilmente frutto di scelte da parte dei cittadini di quel partito (primarie, online o fisiche che siano).
Se così non sarà, continueremo a tirare a campare. Il calcio mercato è un sogno piacevole che riguarda le nostre emozioni. L’esito delle elezioni invece, riguarda il nostro benessere e la nostra libertà. 

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